UN TACCO DI CLASSE: ci vuole uno scossone di Juric al Genoa per dimenticare il derby e lanciarsi sul Milan

Vittorio Sirianni analizza il derby e ciò che si dovrebbe fare in vista del Milan


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Un “marxista” in panchina non ha portato fortuna. Alberto Corradi, uomo di estrema sinistra, doveva probabilmente, invece di guardare la carriera di Marx, puntare su quella di tal Muriel, che si sa, è un giocatore che, lasciato in solitudine senza una marcatura solida, ha combinato un finimondo. E’ stato un po’ come lasciare un “cavallo del west” (ricordate Mal?) nella grande prateria. E prateria era quella lasciata dai vari Burdisso e Orban al “cavallo” scatenato Muriel.

Battute a parte, il Grifo ha evidenziato qualcosa che non è andato bene rispetto a quello che si conosceva da tempo e per questo ha perso (al di là dell’autorete sfortunata di Izzo) perché non era il Genoa solito.

Per i rossoblù è mancata la squadra nella sua globalità: una difesa incerta (ma come è possibile essere travolta da un solo uomo, Muriel?), un centrocampo sfilacciato e un attacco poco incisivo. Non c’era il Grifone compatto e coeso di sempre. Poi la gara è stata piacevole, anche divertente, ma quanti errori! Quante sbandate difensive! Dov’era la seconda difesa del campionato? Mentre pensiamo che la Samp senza Muriel avrebbe perso, il Genoa, pur senza Pavoletti, aveva dimostrato di essere una squadra competitiva. Nel derby, invece, quante battute d’arresto! E poi, caro Corradi, perché togliere Rincon e non Veloso? Perché mettere Orban, poverino, su Muriel? E perché mettere dentro Ninkovic solo a pochi minuti dalla fine, l’unico che poteva dare, assieme a Pavoletti, grande dinamicità al reparto offensivo. Purtroppo Pandev ha ancora una volta fallito l’obiettivo.

Sia chiaro, non vorremmo esagerare nelle critiche, perché in fondo senza la clamorosa autorete, il Genoa avrebbe meritato il pareggio. Diciamo questo perché abbiamo la sensazione che la squadra sia in calo da qualche settimana. Ora arriva il Milan e poi ci sarà la trasferta dell’ex Gasperini. Saranno prove dure e decisive.

Ha ragione Edenilson, uno dei migliori in campo nel derby: “La gara è stata decisa da episodi, ripartiremo più forti, come due anni fa”. E’ vero che dopo la sconfitta in quella stracittadina, il Genoa inanellò una serie di vittorie. Ma il calcio è imprevedibile: ecco perché pensiamo che Juric dovrà far mettere bene i piedi per terra ai suoi giocatori.

Guardando i voti dei vari giornali, soltanto tre giocatori si sono salvati con la sufficienza: Perin, strepitoso (ha avuto anche dei “sette”), Rincon ed Edenilson. Pochi per una squadra che ha già perso sette punti in tre partite che lo avrebbero portato quasi in vetta alla classifica. Ecco perché bisogna stare attenti.

Ora tutto è nelle mani di Juric e del suo vice Corradi (per lui, certo, al di là del risultato, una bella favola il primo derby in panchina): hanno la possibilità di far cambiare rotta al Genoa, consci che tutto sommato il derby non è andato malissimo (risultato a parte), ma consci anche che la squadra abbia bisogno di uno scossone.

Vittorio Sirianni

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