Un tacco di classe: a questo punto, il Genoa dovrà pensare alla prossima stagione

La sconfitta nel derby ha fatto sfumare anche l'ultimo obiettivo per il Grifone che presenta livelli tecnici modesti


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Un regalo, inaspettato, ha confermato che il Grifo è uno dei più frequentati “istituti di beneficenza” d’Italia. Quando un avversario è a disagio oppure ha bisogno d’aiuto, ecco il Genoa arrivare in suo soccorso.

Il povero Ntcham, che peraltro aveva fatto bene fino a quel momento, oltre ad aver fatto guadagnare quattro punti al club rossoblù, ha ritenuto giusto fare un bel regalo alla Sampdoria, offrendo un clamoroso errore a quel “pazzo” geniale che si chiama Muriel e che non perdona mai.

Così è finito il derby! Pensate quanto il calcio sia imprevedibile e mascalzone: nel primo tempo, dominato dal Genoa, i rossoblù potevano andare in vantaggio due volte con Simeone e con Pinilla. Tutto sarebbe cambiato. Nella ripresa, invece, è arrivato “Babbo Natale” e così tutto è cambiato: i blucerchiati, che sono superiori per qualità ai Grifoni, hanno ripreso in mano le redini, ha avuto l’occasione il loro giocatore che quando ha la palla buona (una sola in tutta la partita) la sfruttano ed ecco la doppietta di vittorie in una stagione per la Samp che da ben 57 anni non otteneva un risultato simile.

Per carità: a parte una certa ironia, il Grifo manca ancora di molte cose e, di fronte ad un avversario che è ben costruito, che ha gli uomini giusti ai posti giusti, non poteva fare di più. Ora Mandorlini, che evidentemente cerca di capire qualcosa di questi suoi uomini, dovrà trovare le soluzioni migliori in rapporto ai giocatori e alle loro qualità. Aveva fatto bene il tecnico a inserire Ntcham, ma non si era accorto che nella ripresa il “colored” era stanco. Allora sarebbe stato meglio sostituirlo più rapidamente con Rigoni per fermare Torreira, uomo di centrocampo e di illuminazione. Anche Cofie doveva essere cambiato molto prima: in fondo, sono tutte considerazioni a posteriori, quindi valgono come il due di picche.

Siamo al solito problema tattico: manca il centrocampo. Anche la difesa e l’attacco sono carenti, perché sabato anche Pinilla e Simeone non sono stati all’altezza della situazione. Ora occorre capire quali soluzioni adotterà Mandorlini. Comunque, per il Grifo si ripropone il solito problema: squadra incompiuta; squadra dai valori tecnici modesti; squadra che non ha ancora trovato quella consapevolezza che in passato gli aveva permesso di poter dire: “abbiamo giocato da Genoa”.

Mandorlini dovrà scegliere se tornare al modulo 4-3-3 oppure continuare con quello che aveva scelto finora, ossia il 3-5-2. Soprattutto, dovrà verificare davvero i valori dei suoi giocatori cercando di capirli meglio, perché finora su questo versante, si è notata qualche battuta d’arresto. E poi, presidente Preziosi, bisognerà già da ora cominciare a pensare alla prossima stagione.

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