Pareggio nel derby: la nottata è passata per il Genoa

Ballardini è insostituibile, riesce a far giocare ogni atleta per ciò che sa fare, sfruttando al meglio le sue capacità

Vittorio Sirianni

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Il Grifo esce a testa alta di fronte ad un avversario che guarda all’Europa. Lo blocca e gli impedisce di prendersi tre punti. Per una squadra che, solo tre settimane fa, aveva una paura matta di andare in serie B è stato un ottimo risultato.

Il derby, per noi, non è stato un brutto evento, come molti hanno dichiarato: è stata una partita combattuta, con una squadra che voleva e “doveva” vincere e l’altra che glielo ha impedito con astuzia, correttezza e bravura.

La stracittadina è stata bella per noi anche perché ha raccolto attorno a sé tutta la città delle istituzioni che, finalmente, hanno capito quanto lo sport, in genere il calcio, sia elemento vivo di una città ed elemento da cui non si può prescindere se si desidera “rilanciare” la città di Genova anche dal punto di vista turistico. E allora diciamo grazie al nostro Sindaco che non manca mai ai grandi eventi; grazie al Governatore Toti e alla sua signora (che non lo lascia mai un minuto, pare…); grazie agli assessori vari (Ilaria Cavo, Roberta Pinotti, Stefano Balleari, e il consigliere comunale Alessandro Terrile con sciarpa rossoblù) ed ancora il nuovo parlamentare Edoardo Rixi (a proposito, complimenti per la nascita del primo erede).

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Il presidente blucerchiato Massimo Ferrero, alla fine, era sfinito e si prendeva le parole di consolazione del presidente Toti: ciò dimostra quanto sia stato abile il Genoa ad affossare le speranze di vittoria dei blucerchiati. Peccato, mancava solo il presidente Enrico Preziosi: per lui c’erano Zarbano, Donatelli, mentre Perinetti era in panchina.

Comunque il Grifone si è comportato bene: con i suoi errori, per carità, che lo stesso Ballardini ha sottolineato. Tuttavia la squadra ha lottato, ha tenuto, ha confermato un’ottima difesa ed anche in attacco è riuscito a intimorire l’avversario in due o tre occasioni. Che il Genoa abbia alcuni difetti di fondo è normale e questo porta Ballardini a fa giocare la squadra con i giocatori che ha. Infatti non potrà mai giocare col 4-3-3 perché mostra i seguenti difetti: il passaggio della palla, il possesso della sfera, farla girare bene (cosa che invece sapevano fare gli avversari) non è nelle caratteristiche dei rossoblù. Inoltre, la squadra non è veloce, non possiede uomini che affrontino “l’uno contro uno”. Ben venga dunque un tecnico intelligente che ha capito una cosa importante: si deve giocare a seconda delle caratteristiche che hanno i giocatori e non viceversa: partire cioè da modulo che piace e adattargli i giocatori. Ballardini per questo è per noi insostituibile, riesce a far giocare ogni atleta per ciò che sa fare, sfruttando al meglio le sue capacità.

Sabato prossimo il Genoa riceverà il Crotone in casa: poi volerà a Roma, partita delicata ma non impossibile, per poi tornare al Ferraris per affrontare il Verona. I 35 punti di oggi, con cui il Grifo ha raggiunto il Bologna, sono una garanzia. E attenzione: quelli che, tempo fa, avevano una gran paura della retrocessione, ora non abbiano tanta “puzzetta” sotto il naso, chiedendo al “Balla” di più e imputandogli errori su errori.

Si diceva, alla Eduardo De Filippo, prima della partita: “Adda passà ‘a nuttata”. Oggi il Grifo può dire: “La nottata è passata e molto bene…”.

Vittorio Sirianni

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