Il punto debole del Genoa: la marcatura a uomo sulle palle inattive

La difesa rossoblù ha mostrato superficialità nell'azione del gol dell'atalantino Masiello: un problema già mostrato in passato

Vittorio Sirianni

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Caro Ballardini, lei che è davvero bravo, che ha dato fiducia ai tifosi, che ha costruito una buona squadra, che ha fatto sette punti in tre partite, che non aveva ancora perso, ci faccia un piacere: insegni ai suoi giocatori il “marcamento a uomo” sulle palle inattive, insegni che bisogna stare attenti, quando si sa, e lo sanno tutti (anche noi, modestamente) che nei calci d’angolo o nelle punizioni dal fondo, arrivano come ossessi i difensori avversari che, inaspettatamente, trovano la palla buona di testa e la mettono dentro. Ha capito, amico Ballardini? Marcare a uomo non è un reato.

Errori di questo tipo ne abbiamo visti parecchi in passato e pensavamo che proprio con lei questo “orrore” finisse. Invece no: proprio contro il suo amico Gasperini che stava tremando dalla paura, vedendo un bel Genoa che lo stava fermando e stava per batterlo, ha tirato un sospiro di sollievo visto la superficialità con cui Masiello ha segnato. Superficialità, ovviamente, dei rossoblù che ancora non hanno capito di stare attenti ai difensori avversari che avanzano: è un dato tecnico, ormai, che sanno tutti anche i bimbetti che vengono accompagnati in campo dai giocatori all’inizio della partita.

Dunque attenzione: è un peccato mortale perdere partite simili solo per errori di marcatura che ormai tutti gli allenatori insegnano ai loro ragazzi.

Il Grifo avrebbe meritato il pari, per il gioco espresso, ma un errore simile è giusto pagarlo. Peccato perché ritorna la paura: ora si deve andare a Firenze e la partita non sarà facile. Poi si riceverà il Benevento e si spera di fare almeno tre punti, quindi si va a Torino in Coppa Italia poi il Toro, che sta battendo le sue corna con un nuovo entusiasmo: diciamo un punto? E sono quattro. Più tredici, sono diciassette. Andrebbe ancora bene chiudere con questi punti ed è un vero peccato aver perso almeno il punto con l’Atalanta.

ERRORI. Oltre all’erroraccio difensivo che ha gratificato Masiello, vi sono errori offensivi davvero straordinari. È vero: i gol si sbagliano, ci vuole anche un pizzico di fortuna.

Ma, si sa, il Grifo non crea purtroppo tante palle-gol e quindi quelle poche dovrebbero essere sfruttate al meglio. Lo diciamo a Rigoni, lo diciamo a Lapadula, lo diciamo a Pandev anche lui bloccato, da solo, davanti a Berisha.

Comunque, per concludere, dimentichiamo gli errori e le superficialità e pensiamo a diventare sempre “più squadra”.

Si va a Firenze, e si sa, nel calcio… se sono viole, fioriranno!

Vittorio Sirianni

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