Gradinata Nord protagonista assoluta in Genoa-Torino

Il cuore della tifoseria ha riempito lo stadio di rossoblù, proprio come ai tempi c'erano i gradoni e il vento delle streghe che scendeva dal Bisagno la colpiva violentemente


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Anche lo splendido cappello “da Zorro” della nostra Contessa (tutta di bianco vestita) è diventato rossoblù quando il fischio finale dell’arbitro Guida ha consacrato ancora il Grifo in serie A. E rosso è diventato pure il look bianchissimo di Luca Barabino che ha vissuto accanto a Massimo Donelli anche lui tutto di rossoblù. E insomma anche le lacrime di molti tifosi, i sorrisi tornati luminosi, gli abbracci, i baci, le strette di mano e tutto lo stadio è apparso (come in un sogno) avvolto dal rossoblù in un entusiasmo che aveva, possiamo dirlo ancora una volta, l’immagine di un fenomeno paranormale.

Perché “paranormale” è apparsa anche questa stagione rossoblù, fatta di incubi e di gioie (poche), fatta di contestazioni e di momenti felici. Insomma, una stagione fantascientifica che si è conclusa in modo ancor più fantastico: sembrava, domenica pomeriggio, che il Grifo avesse vinto la Champions League.

Meglio così. C’era persino il luminare professor Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi, genoano doc, che forse cercava Preziosi per metterlo in contatto con il “Cavaliere”, chissà. E c’era il professor Mario Zunino (luminare del mondo veterinario) commosso: lui, pensate, tiene sul comodino ancora un “pezzo” della Gradinata Nord quando venne distrutta (una specie di “muro di Berlino”): un ricordo di anni ruggenti. Ebbene, anche Zunino domenica era tutto rossoblù perché davvero la Gradinata Nord è stata la protagonista assoluta, proprio come ai tempi c’erano i gradoni e il vento delle streghe che scendeva dal Bisagno la colpiva violentemente.

E scatenato appariva Franco Aprile, vestito con la maglia rossoblù sopra un’elegante camicia firmata e una cravatta davvero chic. “E’ una maglia – urla – che ha 45 anni, sempre qui sul mio cuore. E Donelli che baciava Barabino diceva del professor Zangrillo: “Lui è un rianimatore, ci voleva, ci ha portato fortuna. Ci ha rianimato tutti”.

DOMANI – Dopo l’incubo, i commenti e le riflessioni. Tema: domani che accadrà al Genoa? Non è davvero facile dare una risposta dopo una stagione delle streghe. Juric, in verità, ha già spiegato il suo punto di vista: “Vorrei continuare a costruire questa squadra, perché ho visto che vi sono buone possibilità”. Ma ha anche aggiunto: “Naturalmente vorrei capire chi arriverà e come vorrà esporsi il presidente. Credo che si possa lavorare bene. Certo ci vogliono anche i giocatori giusti”.

E Preziosi? Ancora una volta, pur tra mille difficoltà, ha tenuto il Genoa in serie A: e sono 11 anni. Purtroppo a gennaio è successo il finimondo, sono stati commessi degli errori, ma Preziosi ha capito, ha sbagliato pensando a un altro percorso della squadra. Indubbiamente dovrebbe muoversi su un fronte diverso. La squadra certo va rafforzata, anche se dobbiamo dire che il Genoa visto ieri non sembrava aver bisogno di molto. Certamente è solo un’impressione, perché i risultati nell’insieme hanno detto tutt’altro. Ora si dovrà capire anche se Preziosi resterà o se ne andrà; se avrà trovato qualche buon compagno di viaggio o altre soluzioni economico-finanziarie.

Insomma: i genoani si godano questo momento di grande felicità. Poi si vedrà…

Vittorio Sirianni

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