Cronaca di una giornata surreale al Ferraris

La tristezza in tribuna e sulle gradinate dello stadio per la morte di Davide Astori

Vittorio Sirianni

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Una giornata surreale. Si stava andando tutti allo stadio per vedere una partita importantissima per il Genoa: doveva vincere! Ma il destino gioca nella vita brutti scherzi. Un giovane giocatore di 31 anni, Davide Astori, muore solitario nel suo letto: in una notte piena di neve e vento. Una notizia terribile, arrivata quando si stava iniziando una cerimonia sportiva che significava gioia, allegria, entusiasmo. Destino maledetto! La tribuna del Ferraris è diventata subito una balconata triste, sconvolta, ammutolita. Ma com’è stato possibile? Il destino purtroppo è il grande motore della nostra vita. Chi diceva che “il tempo è il nostro dio e il caso il suo profeta?”.

Tribuna ammutolita e poi, ad un certo punto, anche irritata perché la prima voce giunta, riportava che erano state sospese solo due partite: Udinese-Fiorentina e Genoa-Cagliari. Possibile? Chi poteva decidere una simile scempiaggine? Per fortuna è arrivata poco dopo la voce ufficiale che tutto il mondo calcistico si sarebbe fermato, nel ricordo di quel ragazzo di 31 anni morto da solo nel suo letto, nella notte maledetta prima di Udinese-Fiorentina.

Naturalmente sono iniziate subito le chiacchiere, i giudizi, su questa decisione. Ovviamente anche le contestazioni: c’era chi era d’accordo e chi no. Ovviamente i “no” erano pochissimi: ho ascoltato, in una trasmissione televisiva, un “solone” che sosteneva che bisognava rimborsare i tifosi che erano andati in trasferta. Una vera assurdità.

Insomma, è stata una giornata terribile e surreale. Peccato, perché c’era nell’aria la sensazione che il Grifo ce l’avrebbe fatta. Pare che tutta la giornata sarà recuperata il 14 marzo, forse: oppure si pensa anche ad altre ipotesi. Comunque, al di là del rinvio, resta il dramma di questo nostro calciatore e soprattutto il dramma di una famiglia e di una bimba che non vedranno più il loro papà. Il mondo del calcio ha onorato Davide con un gesto umanissimo e generoso: questo calcio così vituperato, così commercializzato, così disumanizzato.

Finalmente un gesto civile! Gesto arrivato da un commissario esterno, qual è Giovanni Malagò, non da un presidente effettivo della Lega di A, perché da noi i grandi gesti arrivano sempre da chi “sta fuori” dal mondo calcistico…

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BALLARDINI – Rientriamo, dopo il dolore, nella vita della nostra vita quotidiana sportiva e sorridiamo un poco (anche se il momento è poco opportuno) con Davide Ballardini. Il tecnico rossoblù è diventato, da qualche tempo, il personaggio più esposto, più amato e più promozionato a Genova. Lo si porta in giro come un bell’esempio di amicizia, di cortesia, di umiltà, di correttezza e di ironia. Gironzola per i vicoli che ama molto e vive come se fosse nato nel centro storico della Superba: poi lo si porta al Carlo Felice, gli si mette in mano una “bacchetta” da direttore d’orchestra. E lui, sorridendo, accetta e …dirige il concerto calcistico con un’orchestra che si chiama “Filarmonica rossoblù”.

Infine lo si veste da chef e lo si sbatte in prima pagina, come cuoco d’eccellenza. Una specie di “Cracco della Lanterna”: e lui accetta, sorride e prepara il suo pranzo della salvezza.

Insomma: dopo tutta questa celebrazione e questa “santificazione”, come farà il presidente Preziosi a non confermarlo?

Vittorio Sirianni

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