Sono 55 i precedenti (di cui 6 in serie B) tra il Genoa e il Bologna a Genova (una partita però si è giocata a La Spezia: lo 0-0 del 30 gennaio 1949). Il bilancio dice che il Grifone ha vinto in 24 occasioni (una volta in B), 14 sono stati i pareggi (2 in B) e 17 le vittorie bolognesi (3 in B), 74-54 il computo delle reti segnate (4-4 in B). A questi incontri bisogna anche aggiungerne 2 di Coppa Italia (2-1 per il Genoa nel ’59 e 0-0 nel ’75).
La sfida tutta rossoblù è da considerarsi un classico del calcio italiano dato che domenica pomeriggio scenderanno in campo due società che possono vantare nel loro palmarès ben 16 scudetti (i felsinei ne hanno vinti 7: nel ’25, ’29, ’36, ’37, ’39, ’41 e ’64) e 3 Coppa Italia (2 del Bologna vinte nel ’70 e nel ’74).
Dal ritorno in A (2007-08) il bilancio è leggermente favorevole al Genoa con 3 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Di queste l’ultima è maturata nella sfida più recente giocata il 12 dicembre 2015 per la 16a giornata: vittoria bolognese per 1-0 grazie ad una rete di Rossettini al 91’ col Genoa in dieci per l’espulsione di Perotti all’80’. Una sconfitta arrivata nel periodo nero della scorsa stagione: 6 sconfitte consecutive, di cui una in Coppa Italia, tra il 29 novembre e il 5 gennaio.
Le tre vittorie sono state: l’1-0 del 10 novembre 2010 (rete di Milanetto), il 2-1 del 18 dicembre 2011 (Rossi, Ramirez per il Bologna e Pratto a 5’ dal termine, CLICCA QUI PER LE IMMAGINI) e il 2-0 il 6 gennaio 2013 (doppietta di Borriello, una delle rare belle prestazioni dell’era Delneri) ultimo successo del Grifone sugli emiliani.
Pareggi si sono registrati: il 30 novembre 2008 (1-1, reti di Sculli e dell’ex Di Vaio) e il 4 maggio 2014 (0-0 tra i fischi). L’altra sconfitta, invece, è stata il 3-4 del 28 febbraio 2010 (con tripletta dell’altro ex Adailton e rete di Buscé per i bolognesi a ribaltare il vantaggio genoano per 3-2 conseguito nel primo tempo grazie alla doppietta di Suazo e al gol di Sculli). Il Grifone, con quel risultato perse ogni possibilità di tentare di conquistare per il secondo anno consecutivo la qualificazione in Europa League. Il Bologna non vinceva a Genova in Serie A dal 2-0 del 27 marzo 1977 conseguito grazie alla doppietta di Stefano Chiodi.
Il primo confronto giocato a Genova ebbe luogo nel torneo 1920-21. Il Genoa (2°) e il Bologna (1°) superarono i propri gironi regionali e vennero inserite entrambe nel girone A Nazionale. Il 14 aprile il Genoa ospitò il Bologna che si impose 2-1 grazie alle reti di Bernardo Perin (nessuna parentela con l’attuale numero 1 del Grifone…) e Della Valle, di Sardi la rete genoana. Il successivo 5 giugno nel vecchio stadio “Sterlino” di Bologna la sfida terminò invece in parità (1-1, con reti del bolognese Alberti e pareggio genoano di Angelo “Balletta” Della Casa). A fine girone il Bologna terminò primo col Genoa secondo e si qualificò per le semifinali che superò per poi però essere sconfitto in finale dalla Pro Vercelli.
I destini delle due squadre rossoblù si incrociarono nuovamente due stagioni successive essendo inserite nel Girone B di qualificazione. Il 22 ottobre 1922 per la terza giornata il Genoa batté il Bologna per 2-1 con i gol di Santamaria e Sardi nel finale (di Alberti la rete del momentaneo 1-1).
Tra le vittorie “larghe” del Genoa ricordiamo il 3-0 del giugno ’29 (il Bologna si era già laureato campione d’Italia), un altro 3-0 del 9 marzo ’47 (doppietta di Dalla Torre e Verderi), il clamoroso 7-2 dell’ultima giornata del torneo 1947-48 con le due squadre tranquille a metà classifica (tripletta sempre di Dalla Torre, doppietta di Brighenti e reti di Grisanti e Formentin per il Grifone e di Matteucci e Biavati per gli ospiti), il 5-2 del 28 aprile 1957 vittoria fondamentale in chiave salvezza (doppietta di Frizzi e gol di Leoni, Abbadie e Corso per il Genoa e di Pozzan e Pivatelli per i felsinei), e il 3-0 in B del 13 aprile 2007 che eliminò di fatto il Bologna dalla corsa promozione grazie ai gol di Leon, Di Vaio e Gasparetto nel primo tempo.
Le sfide più famose solo le “mitiche” cinque finali di Lega Nord del 1925 conclusesi con una partita disputata a Milano a porte chiuse dopo che i precedenti quattro incontri si chiusero con una vittoria per parte in trasferta (quella genoana del 24 maggio per 2-1 con reti di Alberti al 57’, Catto all’86’ e Schiavio per i felsinei all’ultimo minuto) e due pareggi. La decisione di giocare senza spettatori fu presa dopo la sospensione della serie voluta dalla Figc a causa dei numerosi incidenti tra giocatori, dirigenti e tifosi nella quarta sfida di finale. In quell’occasione, la partita fu disputata a Torino in uno stadio praticamente militarizzato: ci furono infatti scontri tra le due tifoserie alla stazione di Porta Nuova con addirittura due supporter genoani feriti da colpi di pistola. Il Bologna, avvisato tempestivamente della data e dell’ora della sfida conclusiva dal gerarca fascista e vicepresidente della Figc nonché tifoso felsineo Leandro Arpinati (si giocò infatti il 9 agosto alle 7 del mattino a più di un mese di distanza dalla partita precedente!), arrivò atleticamente più preparato dei genoani e si impose per 2-0 con gol al 28’ Pozzi e all’’89’ del solito Bernardo Perin. Il Bologna, grazie a quella vittoria, si qualificò per la finalissima nazionale in cui sconfisse in due partite l’Alba Roma conquistando il primo scudetto della sua storia.