Il bello del calcio: le lacrime di Marco Pellegri al gol di suo figlio

La felicità dell'attuale team manager del Genoa che esulta come un tifoso e bacia affettuosamente mister Juric dopo la doppietta di Pietro

Pietro e Marco Pellegri (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Questa notte probabimente nessuno ha dormito a casa Pellegri. I due gol alla Lazio sono stati una fortissima scarica adrenalinica per Marco e Pietro, padre e figlio, rispettivamente team manager e centravanti del Genoa. Una storia bellissima la loro, a tinte rossoblù, da sempre. Dai campetti spelacchiati dell’interland genovese fino alla prima squadra. Una parabola in ascesa quella di Pellegri, caratterizzata dalla costante e discreta presenza di papà. Il 17 settembre lo ricorderanno per sempre come una notte magica, quella dei primi gol di Pietro sotto la Nord.

«Il giorno che Pietro entrerà al Ferraris con la maglia del Genoa poi potrò anche morire, vorrà dire che ho visto tutto». Era già successo ad aprile contro il Chievo, ma per soli tre minuti. Ieri sera, uno spettacolo. A un certo punto sembrava che Pellegri potesse giocare da solo contro l’intera difesa laziale. E quello sguardo torvo a de Vrij, specchio di una personalità ribollente, dice tutto.

Dopo il secondo gol papà Marco non ce l’ha più fatta a trattenersi. E’ entrato in campo con le braccia larghe, un’esultanza da tifoso: poi marcia indietro ad abbracciare mister Juric fino a baciarlo dalla gioia. Ecco, in quei dieci secondi il team manager professionale ha fatto spazio all’incontrollabile felicità paterna. E il cuore che batteva a mille all’ora, il fiato lungo come se avesse corso i cento metri contro Bolt e le lacrime di gioia. Il bello del Genoa, il bello del calcio.

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