Sono passati quindici anni dalla scomparsa di Gorin

Fabrizio giocò nel Torino e fece tre anni al Genoa. Amato dalla Nord, il suo caso è finito tra le "morti sospette" su cui indaga Guariniello

Fabrizio Gorin

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Sono passati esattamente 15 anni dalla tragica fulminea di Fabrizio Gorin, ex calciatore passato pure per la Torino granata e la Genova rossoblù. In occasione di tale ricorrenza è un sentito ricordo quello che campeggia sulle colonne di Tuttosport: un doveroso omaggio ad uno dei protagonisti dello scudetto 1976, uno di quelli che lo scorso maggio avrebbe dovuto presenziare sul campo del Grande Torino per celebrare quel risultato. Invece non c’era, Gorin, che da giocatore agì da terzino destro e all’occorrenza mediano, scomparso a causa di una leucemia fulminante.

Fece tre anni in granata sotto la Mole, dal 1975 al 1978, poi passò al Genoa dove trovo la sua dimensione da calciatore. Sotto la Lanterna si mise in luce con 119 apparizioni, impreziosite da 4 reti che confermarono il suo status di predestinato. Già da giovanissimo era segnalato dagli addetti ai lavori come un prospetto molto interessante, tanto che bruciò rapidamente le tappe e si affermò nel Lanerossi Vicenza prima appunto di passare al Torino. Era un agonista nato, atleticamente forte e grintoso, motivo per cui impiegò poco tempo per far innamorare di lui la Nord. Concluse la carriera al Pontedecimo, da dove sarebbe partita quella da allenatore: in carriera, dalla panchina avrebbe seguito pure Spezia ed Entella. Lo scorso 2 settembre la Primavera granata aveva peraltro vinto il memorial a lui dedicato sconfiggendo il Genoa e il Little Club Genova sui campi della Sciorba. E morte di Gorin, ricordata oggi da Tuttosport, è stata peraltro oggetto dell’inchiesta del magistrato Guariniello circa le morti sospette di ex calciatori del Genoa (in lista con Gianluca Signorini e Franco Rotella).

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