L’ultimatum di Gallazzi a Preziosi

O si firma entro il 31 luglio, o salta tutto: attesa e fermento per la cessione del Genoa, rallentata da qualche intoppo ma prossima al closing

Preziosi
Il presidente Enrico Preziosi (da genoacfc.it)

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Che il potenziale acquirente del Genoa risponda al nome di Sri Group è ormai noto, così come si sa che la figura più importante coinvolta nelle trattative si chiami Giulio Gallazzi e diriga le operazioni da Londra. Ma da ieri ecco l’ultimatum: non si andrà oltre il 31 luglio, ossia, senza le firme entro quel giorno sarà automaticamente saltato tutto perché da agosto subentreranno distanze incolmabili. E’ questo il succo delle recenti dichiarazioni del 53enne finanziere bolognese, tendenti a spegnere il fuoco divampato negli ultimi giorni. Closing imminente? Contratti già pronti? Tutto fatto? Nì, nel senso che qualche colpo di scena all’ultimo potrebbe metter i bastoni tra le ruote, e in questo modo il Genoa resterebbe di Preziosi.

E’ Tuttosport a riportare i nuovi ultimissimi sviluppi, questa mattina, col quotidiano torinese che evidenzia come Gallazzi già abbia parlato di un progetto sostenibile con il sostegno di numerosi fondi d’investimento. Ambizioso ma sostenibile, dunque, con un occhio al tifo: il Genoa appartiene alla città e ai tifosi, mentre la Sri Group e chi vi sarà dietro avrà solo il ruolo formale di possessore (e non presidente) e sarà lasciato aperto uno spiraglio ad una possibile forma di azionariato popolare. Del resto, il modello a cui far riferimento è sempre quello di Real, Barcellona o Bayern. Ma Preziosi, che finora è restato a capo del Grifone e anche ora sta gestendo in prima persona le operazioni di calciomercato, che ruolo avrà? Consulente, magari pure socio ma con un pacchetto di minoranza: come presidente verrà posto sul trono Beniamino Anselmi. Ammesso e non concesso che vi siano le firme entro il 31 luglio.

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