Gianfelice Rocca o Giulio Gallazzi? Il re della sanità privata oppure l’uomo dei fondi di investimento? Questo il dubbio che attanaglia i tifosi rossoblù, perché il primo non ha gradito le luci della ribalta e si è trovato a smentire seccamente con un comunicato, mentre il secondo ha semplicemente preferito non proferire parola. Già Spinelli qualche tempo fa aveva parlato di Gallazzi, il manager dei fondi comuni, per la cessione del Livorno: il fondo d’investimento lavora in funzione del profitto e l’imprenditore si tirò fuori dopo tre mesi dalla trattativa poiché probabilmente, spiegò Spinelli, non lo riteneva un affare. C’è da dire che Gallazzi lavorerà soltanto come mediatore nella trattativa, così come Preziosi gli ha ufficialmente concesso, e che dunque il suo compito sarà di attirare interessamenti attorno all’universo del Grifone: già in breve tempo due gruppi avrebbero sondato una possibile entrata nel Genoa, uno industriale cinese e un altro finanziario americano.
Come poi riporta La Repubblica – Genova, le stesse cessioni di Pellegri e Salcedo sono un’ulteriore prova che il passaggio di consegne stia per esser effettuato. Dopo 13 anni l’era Preziosi può dirsi conclusa, con l’attuale patron che però prima di lasciare vuole abbattere il più possibile il debito societario in modo da alleggerire la trattativa (da segnalare come oltre il 50% dei debiti pregressi verso la società che fornisce gli steward per garantire la sicurezza allo stadio). Il prossimo passaggio obbligato prevede l’inglobamento del 25% di quote detenuto ora dalla Fondazione Genoa, e c’è tempo fino al 15 luglio: la cifra è di 1,5 milioni più un altro qualora il club fosse ceduto entro la fine dell’anno.
