Ah, quant’è lontano quel 27 novembre. La sconfitta probabilmente più fragorosa della stagione, la Juve l’ha subita a Genova. Eppure, sottolinea La Gazzetta dello Sport, da allora i ruoli si sono sostanzialmente ribaltati. I bianconeri avrebbero potuto crollare per il peso fisico dell’accoppiata Champions e campionato, le rivali (Roma, Napoli) avrebbero potuto allungare il passo forse in modo decisivo sui ragazzi di Allegri. Allo stesso modo, sarebbe stato plausibile che il Grifo continuasse nella sua impenetrabilità a livello difensivo: allora, i rossoblù erano secondi nella classifica relativa alle migliori retroguardie del campionato. Qualcosa si è rotto, il giocattolo si è inceppato, la macchina ha accusato qualche problema: Juric, al momento, in questa speciale graduatoria si trova seguito solo da Pescara, Palermo e Cagliari. Certamente un dato utile a comprendere la crisi in cui il Genoa si è ficcato in questi mesi, così come quello relativo alla presenza degli argentini in difesa. Il trio Munoz-Burdisso-Gentiletti, con Orban primo sostituto, ha mostrato in più di un’occasione la sua inadeguatezza. Primo tra tutti il match contro l’Atalanta in cui Gasp rifilò 3 reti a Bergamo, ciclo chiuso con la manita del ritorno sempre ad opera degli orobici.
La “rosea” rilancia considerando poi come l’argentino sia la lingua parlata anche dai nomi più temuti dei due attacchi: da un lato Dybala e Higuain (31 gol in due), dall’altro Simeone che proprio all’andata segnò la sua prima ed unica doppietta in Serie A. Il giorno migliore della sua vita, assicurerà Gio. Che ora è a quota 11, niente male ma con una flessione negli ultimi mesi. Che il bianconero riesca di nuovo ad ispirarlo particolarmente?
Matteo Albanese
