Mancano le certezze, al Grifone che ieri s’è radunato nel quartier generale di Pegli per presentarsi poi ai nastri di partenza del ritiro austriaco, del precampionato, e infine della nuova stagione. La Repubblica – Genova riporta questa mattina come ad un’incertezza legata al futuro societario ne corrisponda una anche a livello di organico. I ritmi sono lenti, nel giro di due settimane dovrebbe arrivare il closing oppure la conferma di una permanenza di Preziosi, in sede l’unico a sfidare il caldo è Alessandro Zarbano. Fuori, tra campo ed esercitazioni tattiche, il volto nuovo (l’unico finora) è quello del bulgaro Galabinov. Ovviamente non basta, l’intera piazza genoana è in attesa e freme per qualche rinforzo in più oltre all’annunciato Zukanovic.
Ci sono assenti giustificati (Zima, Biraschi, Laxalt e Palladino), ci sono reduci della scorsa stagione in chiaroscuro (Lamanna, Gentiletti, Izzo, Veloso, Lazovic, Cofie, Rigoni, Ninkovic), i giovanissimi Pellegri e Salcedo, i prossimi alla cessione Fiamozzi, Rosi e Ujkani. Semmai, l’altro volto mai visto prima è quello di Loïck Landre, tornato dal prestito al Pisa. Dovranno, per lui ma non soltanto, cominciare le necessarie valutazioni: chi resterà deve esser motivato, altrimenti la porta per una cessione sarà sempre aperta.
C’è Simeone, ma continua l’asta tra Torino o Fiorentina o ancora Villarreal, c’è un Pinilla voglioso di trascorrere ancora un anno qui, c’è un Munoz il cui futuro è promiscuo. Ci saranno, forse, Mandragora e Bertolacci (più il primo del secondo) ma è dalle poche certezze che serve basarsi per il futuro. Una di esse è Luca Rigoni, che ha recentemente affermato l’importanza di ripartire nel modo giusto, un’altra è Ivan Juric che da tre giorni a questa parte è il primo ad arrivare al campo. La terza è Mattia Perin, leader dello spogliatoio e rientrante dopo sei mesi di calvario: sarà il futuro capitano, altro segno di quanto sia indispensabile per il Grifone.