Dicono che non ci sia due senza tre, e dopo ieri è lecito domandarsi se il proverbio non sia cucito alla perfezione per descrivere l’operato di un Davide Ballardini che ieri si sedeva sulla panchina rossoblù per la terza volta in carriera. Terza missione disperata, centrare la salvezza subentrando in fretta e furia a Juric: eppure, visto il risultato maturato ieri allo Scida, pare che tutto sia tornato al suo posto. Equilibrio, compattezza e terza sconfitta consecutiva inflitta per un Crotone diametralmente opposto. Un Davide, Ballardini, riscopriva il sapore della vittoria. L’altro, Nicola, ha dovuto registrare un brusco passo falso.
Niente pitagorici spavaldi e imprevedibili, scrive questa mattina La Gazzetta dello Sport: semmai è il Genoa a sovvertire i pronostici, nel momento in cui entrava in campo col 3-5-2 e non con la difesa a quattro di cui su vociferava in settimana. Ritrovata la spina dorsale, Spolli-Bertolacci-Pandev, sono serviti solo undici minuti per vedere l’equilibrio spezzarsi: traversone di Laxalt, irruzione di Luca Rigoni a beffare in un colpo solo Ceccherini, Martella e Cordaz. E a chi asseriva come fosse normale un Genoa deluxe fuori dalla Liguria (8 punti su 9 conquistati in trasferta), Ballardini ha risposto col gioco: il mister ha raccontato di aver lavorato molto sull’aspetto mentale, al fine di produrre una performance chiara e semplice. Quella tradotta in campo da Taarabt (7 tiri nello specchio in soli 45′, ben coadiuvato da Pandev), da Rosi, da Rigoni. Non da Lapadula, ieri mestamente in panchina tutto il tempo. Niente da fare invece per Nicola, che in extremis ha adottato le soluzioni 3-5-2 e 3-4-3: troppa confusione, a prendersi i tre punti è stata la semplicità di Ballardini.
