Gazzetta dello Sport: addio a Bubba, raccontava il Genoa

Radiocronista di domenica, giornalista in settimana: aveva 81 anni e subì minacce dalle Brigate Rosse


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Se il napoletano Luigi Necco se n’è andato il 13 marzo, esordisce stamani La Gazzetta dello Sport, il genovese Giorgio Bubba è scomparso ieri. Amatissimo giornalista di “90° Minuto“, rivoluzionaria trasmissione radiofonica che portò il calcio agli italiani rendendo meno impellente l’urgenza di rincasare per scoprire i risultati delle partite di Serie A, Bubba è stato uno degli ultimi precursori di un’era poi segnata dall’avvento delle pay tv, a partire dagli anni ’90. Spezzino ma trapiantato a Genova, aveva 81 anni e a luglio avrebbe spento 82 candeline, dopo tra l’altro aver superato un ictus. “Sono un cuore granata” confidava a chi lo accusava di parteggiare per Genoa o Sampdoria, formazioni xeneisi le cui gesta venivano proprio narrate da Bubba.

Era l’ultimo di una storica generazione di radiocronisti, di quelli che coloravano domeniche sennò opache: Tonino Carino da Ascoli, Giancarlo Giannini da Firenze, Puccio Corona da Catania, Italo Khune a Napoli, Gino Rancati da Torino, e ancora Piero Pasini da Ascoli e il conduttore Paolo Valenti. Bubba era stato calciatore, ala destra ispirata a Romeo Menti, poi subì le minacce da parte delle Brigate Rosse in virtù del suo impiego settimanale. Non solo raccontava di pallone nel fine settimana, ma pure di cronaca in quel degli anni Settanta. La Digos mandava messaggi in codice ai brigatisti (“Nevicata su Portofino”), motivo per cui a Bubba furono pure incendiate due auto. Momenti cupi, cui oggi si fa anche contrapporre le (poche) papere di una gloriosa e impeccabile carriera: “La rovesciata di Vialli è potentissima, sembra una bomba al Nepal”.

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