Contrasti e seconde palle per un Genoa rock a Napoli

Il Grifone deve costruire la partita a cominciare delle cose che sa fare meglio: togliere profondità e ampiezza a una squadra che gioca a memoria

Oscar Hiljemark (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Probabilmente Sarri è il primo a non voler assumere la paternalità di rivoluzionario del calcio. Gli danno fastidio i luoghi comuni e le etichette, figurarsi quella che lo accosta a Michels, Sacchi o Guardiola. Il tecnico toscano non ha inventato niente di nuovo ma ha ottimizzato il lavoro iniziato da Benitez, partendo dal centrocampo: Sarri ha ribaltato il vertice del triangolo (Jorginho) ideato dallo spagnolo. Una mossa semplice che in compenso ha dato più equilibrio e palleggio al Napoli, capace di entrare in area di rigore anche venti volte in quaranta cinque minuti di gioco.

La creatura di Sarri vive con la palla al piede e se non fosse per la Juventus avrebbe già assestato un colpo decisivo alle ambizioni del campionato, poiché le romane non riescono a starle dietro. Il meccanismo del tecnico di Figline Valdarno è andato in tilt contro avversarie di pasta dura come l’Inter, unica squadra a non aver perso contro i club che la precedono in classifica. Il Genoa non deve perdere tempo a scimmiottare le big della Serie A, anzi deve costruire la partita a cominciare delle cose che sa fare meglio: cioé togliere profondità e ampiezza a una squadra che gioca a memoria.

La partita sarà brutta e sporca per entrambe le formazioni, e questo è un dato non così a sfavore del Napoli. Non passi per eretico chi desiste dall’unirsi al coro degli osanna rivolti alla bellezza del calcio sarrista. L’opinione non costituisce reato. I contrasti nella metà campo rossoblù (il baricentro del Napoli sarà molto alto) valorizzeranno la ricerca della conquista delle seconde palle: non per niente Ballardini ha praticamente scelto Rigoni e Hiljemark, mezz’ali più di lotta che di governo. L’unico dubbio è il terzino destro: Lazovic è più bravo quando attacca, Rosi quando difende bloccato in linea. Una scelta che il tecnico di Lugo compirà in massima serenità, tanto non sarà nemmeno questa una rivoluzione.

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