Scarpi: “Perin ha sofferto tanto ma non ha mai mollato”

L'ex portiere rossoblù è stato intervistato dall'attuale capitano del Genoa per Genoa Channel

Alessio Scarpi (Foto Pianetagenoa1893.net)

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Alessio Scarpi da un lato, Stefano Raggio Garibaldi dall’altro. I due preparatori dei portieri del Genoa a confronto, con un intervistatore speciale. E’ infatti Mattia Perin a porre le domande, nell’ultimo video pubblicato su YouTube dal canale ufficiale del Genoa nell’ambito di Genoa Channel.

Ci raccontate qual è la settimana tipo del preparatore dei portieri?
Scarpi: “Intanto dipende dagli impegni settimanali, se la partita dista una settimana la preparazione è rivolta a quel lasso di tempo. Sennò se c’è un impegno infrasettimanale il lavoro va diversificato”.
Raggio Garibaldi: “Si deve tener conto degli allenamenti della squadra, del programma d’allenamento. Da lì ci si adegua, il portiere è a tutti gli effetti uno degli undici e quindi deve essere integrato nel gioco di squadra”.

E’ vero che i portieri sono un po’ matti? Se sì, perché?
Scarpi: “Un po’ sì, un po’ no. Un giocatore oggi deve essere con la testa sulle spalle, una volta lo si diceva ma al giorno d’oggi serve equilibrio”
Raggio Garibaldi: “Ci vuole una personalità forte, importante, è un ruolo un po’ particolare”

Come si allena questa personalità?
Scarpi: “La personalità penso che uno l’abbia innata. Tu ad esempio non l’hai mai avuta (ride, ndr) ma non si sa come mai è arrivata”.
Raggio Garibaldi: “Diciamo che anche secondo me è una cosa innata, però poi serve che Il giocatore sia bravo, deve mettersi in porta e assumersi responsabilità”.

Che qualità deve avere il portiere? Coraggio, reattività, potenza, stare tra i pali, saper calciare il pallone. Qual è la prima cosa che cercate in un portiere?
Scarpi: “Sicuramente non c’è una sola cosa, è un mix di tutte le cose che tu hai elencato. Logicamente oggi in tanti guardano per prima cosa la statura, cosa che secondo me non è fondamentale”.
Raggio Garibaldi: “Secondo me la tecnica è imprescindibile, perché se un portiere è tecnico è favorito. Poi nel calcio di adesso deve essere un atleta vero, deve avere tutto quello che hai te (indica Perin, ndr)”.

Il portiere capitano di squadra è diventata quasi un’abitudine. Basta la numero 1 per ricevere leadership dal gruppo?
Scarpi: “Penso che basti solo avere la numero 1, credo ci vogliano tanti anni in una società. Ci sono tanti numeri uno, ma non tutti sono capitani”.
Raggio Garibaldi: “Io dico che non basta avere la fascia di capitano per avere la propria leadership riconosciuta. Secondo me uno è leader a prescindere dalla fascia da capitano”.

Quanti tiri in porta scoccate a ogni allenamento, all’incirca?
Scarpi: “Parecchi, poi dipende dal giorno. Se sono vestito da partita calcio di più”.
Raggio Garibaldi: “Lo dico io: tanti”.

E quanti gol fate? Pochi? No scherzo, non c’è come domanda (ride, ndr). Un pregio e un difetto di Scarpi.
Raggio Garibaldi: “Mi viene in mente subito la sua grande umiltà, veramente, per come mi sta aiutando e insegnando tanto. Nonostante il suo passato. Come difetto non so, forse è un po’ permaloso”.
Scarpi: “A volte ho poca pazienza, soprattutto con te. Poi mi piace lavorare”.

Ora passiamo a Raggio…
Scarpi: “Calcia bene, è un ottimo collaboratore, eccezionale. Difetto? Ogni tanto con la testa non c’è, o si sta innamorando di qualcuna (ride, ndr)”.
Raggio Garibaldi: “Sono disponibile, a imparare e a crescere. Come difetti, ne ho talmente tanti…”

Un pregio e un difetto di Perin.
Scarpi: “Pregi tantissimi, cioè, non mi vengono. Un ragazzo che ha sofferto tanto ma non ha mai mollato niente. Da dire c’è poco, a volte è un po’ presuntuoso e vuole allenarsi da solo per decidersi l’allenamento”.
Raggio Garibaldi: “Pregi tanti, sei tosto. Difetti, ogni tanto sei forse un po’ presuntuoso”.

Lo ammetto anche io, a volte.

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