Laxalt tirato a lucido dalla gioia con l’Uruguay

Il 2018 è l'anno della rinascia di Dieguito, anche per merito di Ballardini che ha avuto la forza di metterlo in panchina. Il regalo del maestro triste Tabarez

Diego Laxalt, di fianco a Suarz, dopo aver vinto la China Cup

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La sosta Nazionali toglie Galabinov al Genoa (e probabilmente anche Izzo, i tempi di recupero per l’affaticamento al polpaccio sono ignoti) ma restituisce un Laxalt in piena forma. Sono distanti i tempi in cui il trecciato sembrava un fantasmino lungo la corsia di sinistra: Dieguito è di nuovo un giocatore imprescindibile per il Grifone, soprattutto nel finale di stagione che inizia sabato con le quattro partite in casa. Laxalt è uno dei punti fermi del Genoa che Ballardini ha avuto la forza di mettere in discussione: l’uruguagio non poteva proseguire come negli ultimi mesi. Aveva bisogno di una terapia d’urto.

Le panchine sono salutari, se inflitte al momento giusto. Un pizzico di sana rabbia derivante dal precariato della titolarità gli ha fatto ritrovare concentrazione e nuovi stimoli al Genoa. Non a caso il 2018 segna la definitiva rinascita: la crisi di Laxalt è passata. L’anno del Mondiale in Russia inizia per il meglio con i colori delle sue maglie, quella rossoblù e quella celeste. Oscar W. Tabarez l’ha convocato molte volte nella selección dell’Uruguay ma mai fatto giocare da titolare: fino a qualche giorno fa quando contro la Repubblica Ceca, nella China Cup, ha scalzato Rodriguez.

Laxalt ha guadagnato il posto da titolare nella Celeste dopo un percorso formativo lungo e, talvolta, scoraggiante. Un bellissimo regalo del maestro triste. Diego avrebbe meritato un’opportunità già nella Copa America del centenario, ma Tabarez preferì andare sull’usato sicuro per amministrare il progressivo pensionamento del vecchio gruppo attraverso l’inserimento della spingente nuova leva. Diciotto mesi dopo, con la generazione di Nahitan Nandez (ex obiettivo di Preziosi), Torreira e Bentancur consolidata a livello internazionale, è arrivato il momento di Dieguito. Il Genoa esulta senza Ballardini: conoscendo la sua umiltà non ammetterà mai pubblicamente che parte del merito della rinascita dell’uruguagio è anche suo. La sosta priva il tecnico di Lugo forse di due pedine ma gli restituisce un Laxalt ancora più in forma.

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