GRIFO D’ATTACCO – Regrets, rimpianti genoani

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Il 2016 del Genoa si conclude con una sconfitta all’Olimpico di Torino. Al di là del risultato, i ragazzi di mister Juric hanno disputato una buonissima gara, peccato per l’esitazione di Lamanna sulla palla inattiva calciata scaricata in rete da Belotti. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 21ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Cosa non ha funzionato a Torino? In cinismo e, ancora una volta, la gestione delle palle inattiva. Il Genoa quando tiene alto il ritmo costruisce palle gol con fluidità, e diverte: però deve buttane dentro almeno una dopo una mezza dozzina… I calci piazzati, positivi (come la punizione di Ninkovic a fine primo tempo) come negativi (il gol di Belotti), sono situazioni che Juric deve migliorare nel girone di ritorno“.

Come si chiude il bilancio annuale del Genoa?Le nostre radici inglesi mi portano a dire ‘regrets’, rimpianti. Il finale del 2016 poteva essere quello che non è stato: a questa squadra mancano quattro, cinque punti che la lancerebbe all’ottavo posto in classifica. Insomma, condivido a pieno le parole di capitan Burdisso. Il mezzo campionato del Genoa lo reputo straordinario perché senza un bomber vero come Pavoletti ha totalizzato sette punti in più dell’anno scorso. Non scordiamoci degli ottavi di finale di Coppa Italia, raggiunti dopo tanti anni“.

Passando ai singoli, invece? Partirei da Ivan Juric: voto alto per il debutto (il migliore assieme a Simone Inzaghi), per la grande schiettezza nei rapporti umani e per le indubbie doti da grande allenatore. Perin si è confermato un ottimo portiere, Izzo ha numeri importantissimi nel reparto guidato da Burdisso che ha scoperto l’elisir di lunga giovinezza. Veloso è la nostra luce, Laxalt sta tirando il fiato: questo mi conforta perché dimostra di essere umano. Il Genoa sta scoprendo Ninkovic e recuperando Lazovic grazie al tecnico croato; Ocampos, invece, deve sveltirsi e non cadere in troppi dribbling, Simeone ha portato tanti punti con i sei gol in campionato“.

Il debutto di Pellegri ha fatto il giro del mondo: la storia è ancora del Genoa. A Torino è entrato bene, con una faccia distesa, abbastanza tranquilla. Un ragazzo genoano che ha fisico e un senso innato del gol maturato fin dai nove anni. Va messo sotto contratto al più presto perché è un vanto del settore giovanile del Genoa guidato da Michele Sbravati. Pellegri continua la tradizione di talenti scoperti dallo scouting rossoblù come i più recenti Sturaro, El Shaarawy e Mandragora“.

Alessandro Legnazzi

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