GRIFO D’ATTACCO – Genoa, fuori l’animus pugnandi

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Il Genoa esce da San Siro con una sconfitta. La squadra di Mandorlini si arrende al primo gol stagionale di Mati Fernandez, impiego da titolare per la prima volta da Montella. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 33ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Quattordicesima sconfitta in campionato. Rischia di essere la peggiore annata della gestione Preziosi? E’ una tra le più brutte situazioni recenti. Nelle precedenti salvezze non ci sono mai state addirittura tre squadre così scadenti. Meno male, allora, che sulla panchina del Genoa c’è stato Juric che ha portato in dote ventitré punti. Non c’è mai stata una via di mezzo: il Genoa era una squadra capace di mettere in difficoltà chiunque, a vincere a singhiozzo. Il mal di gol, purtroppo, c’è sempre stato: in fase realizzativa è mancato il contributo di difensori e centrocampisti“.

Mandorlini le sta provando tutte…Ha tentato il 4-3-3 come avevo suggerito lunedì scorso, ma la partita ha dimostrato come invece fosse una squadra eccessivamente coperta. Dalla prestazione di Milano salvo Izzo, Hiljemark e l’ingresso a partita in corso di Biraschi. Per il resto, il Genoa che cos’è? Non vedo grinta, entusiasmo, animus pugnandi, determinazione. Ci sono certi giocatori che sono arrivati a gennaio con tante promesse che, spero, un domani non siano più pronunciate“.

Che cosa può portare la sosta al Genoa?Credo davvero poco perché i giocatori, ormai, hanno la testa pesante e questo comporta un blocco delle gambe. Mandorlini recupera Orban e Ninkovic, forse Veloso, ma rischia di perdere Izzo (speriamo che non si sia stirato altrimenti sono quattro settimane di stop). Prendo ad esempio il Crotone: nella loro pochezza stanno onorando il campionato, retrocederanno con dignità, fra gli applausi del proprio pubblico. Ecco, il Genoa deve finire il campionato da Genoa“.

Che cosa ne pensa di questa provocazione: biglietti a un euro per le prossime cinque partite al Ferraris. Penso che la svendita di un prodotto malceli la bassa qualità del prodotto stesso. La società potrebbe venire incontro ai tifosi, magari offrendogli l’opportunità di tornare allo stadio in massa. Mi aspetto chiarezza. I genoani sono tifosi molto intelligenti, checché se ne dica. Hanno somatizzato le peggiori situazioni immaginabili. Chiunque succeda a Preziosi, se venderà, deve riportare sentimento, passione e genoanità“.

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

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