Indagine Federsupporter: i biglietti gratuiti per gli Under 14 sono un obbligo di legge. Quante società li rilasciano?

Il Genoa e la Juventus, ad esempio, si attengono scrupolosamente alla normativa. Invece la Lazio, fa passare i tagliandi come una "speciale promozione" al costo di 1 euro


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Riceviamo e pubblichiamo da Federsupporter

I biglietti gratuiti ai minori di anni 14 dovrebbero essere  per le società sportive un obbligo, così come previsto dall’art. 11 ter della legge 4 aprile 2007, e non una graziosa concessione. Ma quante società  si attengono a questa disposizione?

Nella Nota seguente, oltre al richiamo normativo,  è illustrato un esempio di azione di marketing che  si è rivelata, per la società che l’ha promossa, un boomerang.

Nelle mie Note del 6 ottobre scorso intitolate “La Lazio: Promises, Promises”, a pag. 4, con riferimento alla “speciale promozione” della Lazio denominata “Porta un Aquilotto allo Stadio”, che prevede l’ingresso gratuito, relativamente alla partita Lazio-Bologna del 16 ottobre prossimo, a tutti i settori dello Stadio Olimpico, esclusa la Tribuna d’Onore Centrale, per i minori di anni 14, al prezzo simbolico di 1 euro, riportavo quanto stabilito dall’art.11 ter della Legge 4 aprile 2007, n.41., di conversione in legge con modificazioni del D.L. 8 febbraio 2007, n.8, recante misure per la prevenzione e repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche.

Normativa, secondo la quale le società calcistiche sono “tenute” a rilasciare biglietti “ gratuiti” nominativi per minori di anni 14  accompagnati da un genitore o da un parente fino al quarto grado, “nella misura massima di un minore per ciascun adulto” , “ per un numero di manifestazioni sportive non inferiori al 50 per cento di quelle organizzate nell’anno”, con, altresì, obbligo per l’adulto di assicurare “ la sorveglianza sul minore per tutta la durata della manifestazione sportiva”.

Come si può constatare, la norma è assolutamente chiara e precisa.

Lo è, in particolare, per quanto riguarda il fatto che il rilascio di biglietti a favore di minori di anni 14 è obbligatorio per le società e che tali biglietti debbono essere gratuiti.

Aggiungasi che la norma  non pone alcuna limitazione al rilascio dei biglietti a seconda dei settori dello stadio, onde tale rilascio deve intendersi obbligatorio per ogni settore dello stadio stesso, senza nessuna esclusione.

Aggiungasi, ancora, che, sempre la norma, prevede il suddetto rilascio per un 50% delle manifestazioni sportive organizzate nell’anno, dovendosi intendere, per anno, trattandosi di partite di calcio, tutte quelle rientranti nelle stagioni sportive annuali, che sono, come noto, a cavallo di due anni di calendario.

Laddove la percentuale del 50% è evidentemente un limite non massimo, bensì minimo, per cui le società di calcio ben possono, volendolo, anche elevare tale percentuale, fino a ricomprendere tutte le manifestazioni ricadenti nell’anno come sopra inteso.

Così fissati i contenuti essenziali della citata norma, peraltro risalente al 2007, è assolutamente chiaro come la possibilità per i minori di anni 14 di assistere gratuitamente a partite di calcio non sia affatto una gentile e graziosa concessione delle società calcistiche e come, pertanto, non possa essere spacciata per tale,  alla stregua di una “speciale promozione .

Da una indagine a campione effettuata da Federsupporter risulta che le predette società, non solo non si attengono, tutte e sempre, alla richiamata normativa del 2007, alcune applicandola solo in parte o saltuariamente, ma anche che altre la ignorano del tutto.

Quanto sopra, più precisamente, o prevedendo l’accesso gratuito ai minori di anni 14 solo a determinati settori dello stadio, in genere a quelli a più basso costo del biglietto, o prevedendolo per un numero di manifestazioni inferiori al 50%, o, come la Lazio, pretendendo il, sia pur simbolico, pagamento di un euro, non consentito dalla legge e non esplicitando che l’offerta deriva, come, invece, correttamente esplicitato da altre società (vedasi, per esempio il Genoa e la Juventus), dall’osservanza e applicazione di una norma legislativa cogente.

Gli organi di informazione, per parte loro, come al solito, dando notizia dell’iniziativa della Lazio, si sono ben guardati dall’evidenziare quanto doverosamente fatto presente da Federsupporter, ignorando o fingendo di ignorare la vigente disciplina normativa in materia.

Risulta, d’altronde, almeno secondo notizie sino ad oggi disponibili, che l’iniziativa avrebbe riscosso scarso successo.

Forse anche perché l’offerta per la partita Lazio-Bologna del 16 ottobre prossimo non era ed è  la più indicata per una partecipazione di minori di anni 14, tenuto conto che, così come pure riferito nelle citate Note del 6 ottobre scorso, tale partita è stata classificata dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con Determinazione n. 33 del 5 ottobre “connotata da elevati profili di rischio”. Classificazione anch’essa, totalmente ignorata dagli organi di informazione.

Un’altra ragione dell’insuccesso potrebbe risiedere nel fatto che, ai fini del rilascio del biglietto al minore di anni 14, la Lazio richiede, tra l’altro, lo stato di famiglia con foto e il certificato di nascita, pure con foto, o il passaporto del genitore che accompagna il minorenne.

Viceversa, per esempio, il Genoa, a tal fine, richiede una semplice autocertificazione da parte dell’accompagnatore.

D’altra parte, l’insuccesso dell’iniziativa non sorprende, potendosi inquadrare nel più ampio fenomeno di costante, massiccio abbandono delle partite della Lazio, in specie di quelle casalinghe, ad opera dei suoi tifosi.

Abbandono testimoniato sia dall’andamento degli abbonamenti ( la Lazio, sinora, non ha comunicato il numero degli abbonati per la stagione sportiva 2016/2017, che, secondo alcune stime giornalistiche, registrerebbe un calo del 70-60 % rispetto alla stagione precedente ) sia dal decremento del 41,4 %  della presenza di persone allo stadio, ivi compresi i tifosi delle squadre ospitate, nella stagione 2015-2016 rispetto a quella  2014-2015, così come rilevato dal “Report” n. 8/2016 dell’ Osservatorio Calcio Italiano.

Ed è sulle cause principali e vere di tale abbandono che bisognerebbe riflettere ed intervenire, anziché affidarsi ad iniziative episodiche, parziali, poche significative, come quella assunta per la prossima partita  Lazio – Bologna, peraltro, come detto, spacciata per una “ speciale promozione”, mentre altro non è se non l’applicazione, per giunta neppure conforme,  di una norma di legge risalente addirittura al 2007.

Avv. Massimo Rossetti

(Responsabile area legale Federsupporter)

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