Altare: “Senza il Genoa, in pasticceria. E che bravo Sabatini!”

Il difensore della Primavera rossoblù a Genoa Channel: "Ho frequentato l'alberghiero, qui esperienza bellissima"

Formazione del Genoa in Sampdoria-Genoa 1-2 coppa italia primavera (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Diciannove anni, il ruolo di difensore in Primavera e, per Giorgio Altare, una carriera tinta di rossoblù. S’è confidato ai microfoni di Genoa Channel (presente anche su YouTube: CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO) uno dei talenti in prossima rampa di lancio nel mondo del calcio vero, quello dei grandi. Nel frattempo di coronare il sogno di una vita, però, Giorgio ha capito l’importanza dell’attesa. Necessario, per lui come tutti gli altri, non bruciare le tappe ma anzi trovare la giusta distensione da metter sulla bilancia di una vita da atleta: “Nel tempo libero? Mi piace giocare a tennis, ma pure pescare in famiglia, soprattutto con mio papà”.

“Vorrei magari anche una ragazza che mi faccia stare bene, mi sostenga nei momenti di difficoltà – si confida poi Giorgio – soprattutto che mi faccia star bene”. Altare è un ragazzo con la testa sulle spalle, che malgrado la giovane età ha già in mente come sviluppare il suo futuro: Ho frequentato l’alberghiero, a livello di scuola, ma ho partecipato anche a diversi stage in più pasticcerie. Oltre alla passione per il calcio, se mai in futuro non vi dovesse esser l’opportunità di fare carriera, ho appunto la possibilità di entrare nel settore per il quale ho studiato, dunque lavorare nella pasticceria.

Riguardo alla sua esperienza al Genoa, i commenti non possono che essere positivi: “I ragazzi mi hanno accolto molto bene, non solo loro nei primi mesi da arrivato ma anche il mister. Sabatini è un bravo allenatore, ci trasmette carattere sia in campo che fuori. Tutti i giorni, a ogni allenamento, vuole che prepariamo la partita nel modo giusto. La mia preparazione prima di ogni gara è questa: studio l’avversario guardando i video. Anche quando sto in panchina, il mio atteggiamento è positivo perché quando il mister ti lascia in panchina devi rispettare la sua scelta. Magari ci sarà l’opportunità di entrare nel secondo tempo e allora tu devi dare il massimo, dare il tuo contributo anche se magari sono solo uno o due minuti, o al 92′. Tutto questo, però, a discapito di qualcosa: “Sì, è un’esperienza molto bella che però ti porta anche ad avere distanza dai genitori e amici, una rinuncia, ma la mia famiglia mi segue quasi sempre. Sia che un giorno vesta la maglia rossoblù in Serie A, che nel caso in cui si trovi a lavorare con prodotti dolciari.

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