Preziosi: “Contestazione assurda, lasciate stare la squadra. Il mio ciclo è finito”

"Sono pronto ad affrontare i contestatori, anche a prendere i loro sputi dalla Gradinata: ma non scappo"

Enrico Preziosi (Pier Marco Tacca/Getty Images)

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Intervenuto durante la trasmissione ‘We are Genoa’ in onda su Telenord, Enrico Preziosi ha risposto al comunicato odierno della tifoseria organizzata: “Quando il Genoa vince è la squadra dei tifosi, quando il Genoa perde è la squadra di Preziosi. Non ho mai contestato le loro posizioni, sono liberi di farlo però questa è assurda. Sono per il confronto, affronto volentieri tutti. Faccio quello che posso e riconosco che non è sufficiente: però è sbagliato distruggere dieci anni di lavoro a Genova. Ho capito che quando le cose vanno male dalla tifoseria emergono dei paladini“.

Il patron del Genoa, sul tema della sua assenza allo stadio, spiega: “Manco al Ferraris da un mese, dal 2-2 con il Crotone. Nonostante questo sono ancora fortemente legato alla società e sto cercando di risolvere alcune problemi. Farò male, malissimo il mio mestiere ma non sono mai scappato con i soldi nella valigia. Domani, però, dopo comunicati come questo, sono costretto a tornare a Milano. Ripeto, se si farà avanti un compratore serio non gli farò nemmeno un prezzo“.

Fino a quando non saremo matematicamente salvi chiedo alla tifoseria di stare vicina alla squadra, aiutate i ragazzi; prendetevela con me. Il giorno dopo farò una conferenza stampa dove spiegherò in tutta onestà la reale situazione economica del Genoa. Non ho perso entusiasmo, mi darò ancora da fare ma datemi il tempo. Lo sport è ormai diventato la contestazione nei miei confronti. Cosa posso fare per evitare la vergogna di questi tifosi? Mandare il Genoa in bancarotta? Io non sono il problema: sono a disposizione di qualsiasi advisor” aggiunge Preziosi.

Il presidente rossoblù è un fiume in piena: “Io e i miei collaboratori abbiamo commesso degli errori, in assoluta buona fede. Stiamo cercando di venirne fuori. Ho sempre fatto le scelte ascoltando l’allenatore, però non parlate più di Ocampos che domenica ha preso quattro in pagella, o di Rincon che non gioca per motivi che preferiscono non dire. Sono pronto a prendere gli sputi della Gradinata già da domenica, non ho paura, io ci sono. La crisi? Non ho mai preso un punto di penalizzazione per ritardi di pagamenti degli stipendi: lo riconosco, il mio ciclo è finito ma ugualmente faccio di tutto per il Genoa“.

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