La biomeccanica della corsa di Laxalt

Analisi della corsa del laterale uruguagio, pedina fondamentale nel gioco di Juric. Dal movimento di braccia all'eleganza complessiva del gesto atletico

Diego Laxalt (Foto Genoa cfc Tanopress)

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L’eleganza della corsa di Diego Laxalt non è cosa da poco tanto che sarebbe un perfetto ottocentista dell’atletica leggera, per non parlare delle distanze di mezzofondo. Un moto perpetuo della sinistra genoana che nelle ultime due stagioni è stato sostituito una decina di volte a gara in corso. Laxalt c’è sempre stato, ha patito le mille difficoltà dello scorso girone di ritorno perdendo brillantezza di testa e, conseguentemente, di gamba. Se resterà al Genoa infilerà l’anno della definitiva consacrazione: qui può giocare ed esprimersi con continuità. Per i contratti importanti e i trofei c’è tempo, essendo Dieguito un classe ’93.

Ma come corre Laxalt? Analizzando l’andatura dell’uruguagio si nota fin da subito la grande efficienza meccanica del corpo: Diego è potente, termine che nell’atletica leggera equivale a veloce. Sul lanciato (momento di progressione della corsa che porta il giocatore a toccare il picco della velocità sviluppata) Laxalt è fenomenale, le marcature a uomo saltano dopo venti metri di scatto: patisce la brevità delle leve inferiori in quella che in gergo viene detta “uscita dai blocchi”, ossia quando l’atleta deve entrare in accelerazione dopo la partenza da fermo. Laxalt compensa la mancanza di stazza con la rapidità dei piedi e le anche bloccate: è un calciatore centrato sul bacino come pochi in Serie A.

Pure Armando Izzo ha una corsa interessante ma, a differenza di Laxalt, tende ad abbassare il baricentro quando accelera, con la conseguenza che il fondoschiena del difensore “appiattisce” le anche sulle gambe e penalizza un pò lo sprint. Laxalt ha una struttura fisica più asciutta di Izzo ma quando corre è più verticale, dritto con la schiena e alto di spalle: insomma, meglio educato. Le braccia stabilizzano il peso durante la falcata, gli avambracci garantiscono l’effetto volano che conferisce equilibrio al movimento. Infine la capacità polmonare di Laxalt è notevole: sarebbe interessante conoscere il suo battito cardiaco sotto sforzo e la pressione arteriosa del corpo. Dati che confermerebbero la corsa economica ma tremendamente efficace del laterale trecciato.

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