Il peggior Genoa degli ultimi sessant’anni

Diciannove sconfitte, peggio solo nel '50-'51 e '59-'60 quandi i ko furono venti

Giovanni Simeone (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

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Da oggi i genoani saranno tutti un pò più matematici, calcolatori, esperti di scontri diretti. É il destino rossoblù, una condanna a soffrire tantissimo: quando una cosa inizia male, finisce peggio. Estremo pessimista della legge di Murphy. La stagione in seno è nefasta con diciannove sconfitte in campionato in trentasei giornate. Un ruolino di marcia stucchevole che si accentua contro le squadre di minor blasone. Da Preziosi a Juric, passando per i giocatori, tutti hanno una quota di colpa nella stagione che rischia di riscrivere in negativo la storria genoana.

Con il ko di Palermo il Genoa è tornato indietro di quasi sessant’anni. Il peggior numero di sconfitte in campionato, dal 1922, risale infatti alle stagioni 1950-1951 e 1959-1960 (due retrocessioni in B): il Grifo fu battuto per venti volte. La squadra del ’50 era composta dai veterani Amedeo Cattani, Vittorio Sardelli, 312 e 233 presenze rossoblù, e da tre svedesi: l’oro olimpiaco a Londra ’48 Stellan Nilsson, Mellberg e Tapper.

Nel ’59 il patron, nonché ex calciatore, del Genoa era Fausto Gadolla. Arrivò a padroneggiare palazzo Margherita, la sede genovese del Guerin Sportivo, e altri immobili a Portoria; partì con grande entusiasmo ma finì contestato dalla piazza, come molti presidenti rossoblù. Cedette il Grifone e acquistò il Savona, prima di morire d’infarto sull’aereo che portava la sua nuova squadra a Valdagno.

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