Duelli aerei, abbattuta la contraerea del Genoa

I colpi di testa di Bastien e Birsa hanno abbattuto un Grifo senza difesa

Gentiletti contro Izco (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

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Segnali preoccupanti. Il Chievo passa al Ferraris e con il minimo sforzo interrompe l’allarmante filotto di sconfitte, se non fossimo ad aprile. Segnali preoccupanti nel Genoa, energico e concentrato nel primo tempo, abulico e stralunato nella ripresa. Dov’era il Grifo nel secondo tempo? Juric conosce la risposta, ha dribblato con disinvoltura il finto problema ultras-fumogeni: è un vulcano che prima o poi erutterà tutta la sua rabbia.

Il Genoa è apparso fragile e scomposto (non solo) nei duelli aerei dentro la propria area di rigore. I difensori rossoblù sono stati incapaci d’opporre un ostacolo concreto ai balzi dei veronesi. Hop, step, jump. Come nel salto triplo dell’atletica o nel terzo tempo della pallacanestro. Tutto troppo facile.

Bastien ha colpito di testa partendo da lontano beffando Muñoz manco fosse un dilettante (tra i due ci sono venti chili di muscoli di differenza ma è il tempismo sulla palla a fare la differenza), Birsa ha impattato da dodici metri con Gentiletti tradito da un passo in direzione di Lamanna al momento del traversone di Gobbi. Dove voleva andare el chueco?

Errori gravi, commessi dai più esperti in momenti chiave della stagione. Che delusione. I gol del Chievo sono nati da situazioni di superiorità numerica rossoblù: il problema non è dei laterali di centrocampo che non tornano in linea in fase di non possesso, oppure il portiere che non ha voce per chiamare gli uomini. Proprio no. Il dramma è che alla fase difensiva del Genoa manca la cattiveria che, fino a dicembre, rendeva il Genoa la migliore squadra casalinga in termini di gol subiti.

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