Un volume a difesa del Ferraris, patrimonio di Genova e tutti i genoani

Da sempre lo stadio “Luigi Ferraris” è un simbolo. Il simbolo di una storia nata alla fine dell’800; il simbolo del Genoa e dei genoani. Da sempre la mitologia legata alla squadra più antica d’Italia si unisce a doppio filo con il luogo nel quale le “gesta” dei calciatori si compiono. Non solo un “contenitore” di […]


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Da sempre lo stadio “Luigi Ferraris” è un simbolo. Il simbolo di una storia nata alla fine dell’800; il simbolo del Genoa e dei genoani. Da sempre la mitologia legata alla squadra più antica d’Italia si unisce a doppio filo con il luogo nel quale le “gesta” dei calciatori si compiono. Non solo un “contenitore” di tifosi, una struttura anonima e funzionale, bensì il cuore pulsante della squadra. Nel corso dei decenni il Ferraris si è adeguato a nuove esigenze e anche a modi diversi di concepire il calcio, ma, almeno nel cuore dei genoani e dei genovesi non ha mai perso la sua funzione simbolica.

E’ quanto hanno recepito gli autori e i curatori del volume “Ho provato a difendere un sogno”, Diego Tarì, Roberto Burlando e Fabio Masnata che hanno cercato di tessere razionalmente le fila di un dibattito – quello legato alla costruzione di un nuovo stadio a Genova – nato e creatosi soprattutto attraverso gli organi di stampa e di comunicazione, quindi privo di un chiaro filo conduttore.

Gli autori hanno provato, biblicamente parlando, a “fare ordine nel Caos”, cercando di mettere in relazione in modo logico e scorrevole i principi che stanno alla base del rinnovamento degli stadi. Naturalmente il libro porta avanti e dimostra una sua tesi: il Ferraris non va dismesso o sostituito, ma rinnovato, con un costo considerevolmente inferiore rispetto alla costruzione di una nuova struttura.

A questo punto potrebbe affacciarsi alla mente una domanda: perché un lettore – genovese o no – dovrebbe interessarsi a questioni “che volano alto”, che non lo riguardano direttamente, almeno nella fase ideativa? In primo luogo perché sapere permette di capire; la comprensione di ciò che ci accade intorno è fondamentale per renderci coscienti del nostro ruolo e della nostra funzione nella società. Quindi, lo smantellamento o meno del Ferraris è questione che tocca tutti, perché comporta un cambiamento epocale nella storia di una città e di uno sport. Infine perché il vero motore del calcio e quindi degli stadi sono i tifosi: solo conoscendo le questioni in tutta la loro completezza potranno maturare e perciò rappresentare una nuova concezione del futbool.

Certo, nel testo non mancano i particolari tecnici che possono sembrare fuorvianti rispetto al dibattito; si tratta di una documentazione necessaria per inquadrare le tematiche da più punti di vista. Il lettore le può anche tralasciare, se crede.

Chi scrive queste brevi note è comunque persuaso del fatto che l’incontro con argomenti lontani dalla propria esperienza, oltre a stimolare una certa curiosità, costituisca un’occasione di apertura mentale e di crescita culturale. Ne abbiamo tutti bisogno.

Monica Serravalle

monica.serravalle@tin.it

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Diego Tarì in collaborazione con Roberto Burlando e Fabio Masnata

Ho provato a difendere un sogno – Un’analisi del dibattito genovese sullo stadio di calcio

Prefazione di Claudio Onofri

Genova 2011

(Stampato con il contributo di Criteria Ricerche e Federsupporter)

 

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