Cari amici di “Letture genoane”, eccomi a voi per il primo appuntamento di quest’anno.
Le letture che periodicamente recensisco sono attentamente selezionate e certamente seguono la produzione editoriale del nostro amato Grifone; l’intento è anche quello di proporre lavori di qualità, anche quando non siano solamente opere saggistiche o di documentazione.
Il libro di Fabrizio Càlzia (premiato a suo tempo da Pianetagenoa1893.net come interprete della genoanità ) e Laura Monferdini va senz’altro in questa direzione.
Sul “fenomeno De André” e sui suoi rapporti con il Genoa molto è stato detto e scritto; spesso si rischia di trasformare questo straordinario personaggio (e grandissimo anche in umanità, aggiungerei) in una icona contemporanea, una sorta di “santino” da ricordare e venerare. I due autori, basandosi su testimonianze, interviste, foto, documenti vari, hanno invece cercato di rendere vivo il cantautore, di seguirne l’evoluzione, soprattutto nei suoi rapporti con l’amata squadra e con coloro che a vario titolo la rappresentavano.
Scorrendo il volume prendono vita numerosi episodi, alcuni già noti, altri messi sapientemente in evidenza.
In particolare, vorrei approfondire l’episodio della sciarpa, che la tradizione vuole donata a Fabrizio da Pippo Spagnolo (altro grandissimo genoano, che ora sicuramente tiferà nel terzo anello del Ferraris) in occasione del concerto al Palasport di Genova del 1991.
“[…] Io non andai al concerto ma incaricai i ragazzi del Little Club di consegnargliela. Lui ne fu felice e la conservò sempre con grande amore. Certo la mano sul fuoco non posso metterla, ma credo che Faber abbia portato con sé proprio quella sciarpa..” (pag. 45)
La sciarpa in questione è quella che si vede ai funerali del cantautore, che si dice abbia voluto come compagna nel suo ultimo viaggio.
Guido Lavagna, l’attuale segretario del Little Club, ha raccolto la testimonianza di Armando De Regibus, storico consigliere del club genoano, che materialmente consegnò a Faber il prezioso simbolo. Ve la proponiamo in esclusiva.
“Pippo vuole regalare una sciarpa del Genoa, ma è in trasferta a Roma [a quell’epoca era responsabile del Coni nella Federazione arti marziali]. Telefona a De Regibus, di cui era amico; gli chiede di regalare una sciarpa del Genoa a Fabrizio, in occasione di un concerto al Palasport di Genova.
Detto fatto. De Regibus parte per il Palasport con due consiglieri, Gian Piero Pastorino e Melly Grasso. Oltre alla sciarpa, gli portano una cravatta rossoblù, dono del negozio del Genoa, che allora si trovava in Galleria Mazzini.
Il concerto era alle 21. I tre arrivano verso le 19,30. Fabrizio era nel camerino, isolato da tutti, dove di solito non riceveva nessuno. De Regibus forza la mano all’addetto e si fa annunciare come un genoano.
Si sente la voce di Fabrizio :”Genoani? Falli entrare”.
Sono ricevuti cordialmente. La stanza ha un grande tavolo di vetro, con sopra appoggiato un vassoio pieno di frutta. Fabrizio fa sedere la piccola delegazione del Little e offre la frutta, che non prendono per l’emozione. Chiede subito di dare del tu, il lei tra noi non serve perché noi genoani siamo tutti sulla stessa onda.
Fabrizio confida che quella sera non si sentiva in modo ottimale. Gli consegnano i regali, che apprezza molto. Rimangono con lui sino alle 20,30, poi li prega di rimanere come ospiti per sentire il concerto”.
Semplicità e profondità. Ecco, credo che questi due aggettivi rispecchino Faber, più di tante parole.
Come ebbe a dichiarare Serse Cosmi , “Lui è il Genoa, travagliato, tormentato, orgoglioso, fiero, appassionato e passionale”.
Monica Serravalle
RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893
Titolo: Faber è solo rossoblù
Autori: Fabrizio Calzia e Laura Monferdini
Galata Edizioni – Genova 2014
Costo: 4.99 euro
