Osvaldo Bagnoli entra nella Hall of fame del calcio italiano

L'82enne tecnico milanese condusse il Genoa nella Coppa Uefa 1991/92 e zittì Anfield Road

Osvaldo Bagnoli durante la cerimonia per il suo ingresso nella Hall Of Fame Figc (Foto Claudio Villa/Getty Images)

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Bastarono soli due anni, a Osvaldo Bagnoli, per dar lustro al Genoa. Arrivato frettolosamente sotto la Lanterna nel 1990, dopo un aperto contrasto con la dirigenza dell’Hellas Verona, il tecnico milanese avrebbe legato indissolubilmente il suo nome alla storia del Grifone,  con quarto posto e qualificazione in Coppa Uefa ottenuti al primo anno. Nella conseguente campagna europea 1991/92, la più gloriosa dal dopoguerra, le emozioni si susseguirono spontanee: il volo di Skuhravy a matare l’Oviedo all’ultimo istante utile, i duelli romeni di Bucarest contro Dinamo e Steaua, poi il doppio successo sul Liverpool con tanto di palpitante profanazione del mitico Anfield Road e la sfida all’Ajax di Bergkamp, Van’t Schip e Van Gaal. Momenti da batticuore, nostalgico richiamo a un passato mitico che tra i suoi volti principe vede in prima linea quello di Bagnoli, mite ma determinato artefice di un’impresa di tale portata.

Lontano dal Luigi Ferraris, a lui si riconduce l’eroico scudetto vinto dall’Hellas Verona nel campionato 1984/85. Materiale sufficiente per iscrivere Osvaldo Bagnoli, con merito, nella Hall of fame del calcio italiano. Un’incoronazione solenne, avvenuta oggi, che consacra l’eccezionalità del suo lavoro da tecnico. Un riconoscimento sentito e doveroso. Bagnoli, dal canto suo, ha apprezzato il gesto commentando: “Vado a vedere il Verona perché il presidente ci ha dato la tessera, a me e anche a mia moglie, ma spesso stiamo a casa e vediamo la partita in tv. Penso alla mia salute perché non sto molto bene, purtroppo ho perso la memoria e certe cose non le ricordo. Lo scudetto vinto me lo ricordo invece. Essere inserito nella Hall of fame del calcio italiano è stato sorprendente anche per me. A margine dell’evento ha parlato pure il patron del club gialloblù, Maurizio Setti: “Quello che ha saputo fare Osvaldo Bagnoli non lo scopriamo certo oggi. L’unico, in 85 stagioni a girone unico, a vincere uno Scudetto con una squadra di una città non capoluogo di regione: un capolavoro, dovuto anche alla persona che è Osvaldo”.

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