Correva l’anno 1942: la Juventus sconfisse 3-2 un Genova 1893 capace di recuperare due volte lo svantaggio

Il Genoa, con la denominazione imposta dal regime fascista, perse dopo una gara molto combattuta. L'arbitro negò un rigore ai rossoblù per un netto fallo di Parola su Conti

Federico Allasio (Wikipedia)

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Molto bella fu la partita tra Juventus e Genova 1893 disputatasi allo stadio “Benito Mussolini” (l’attuale “Grande Torino”) domenica 20 dicembre 1942, che inaugurò la serie delle diciassette vittorie casalinghe consecutive della Juventus ai danni della compagine rossoblù. Al 26’ del 1° tempo un tiro senza pretese di Teobaldo «Baldo» Depetrini si infilò alle spalle di Orlando Sain, tradito dal tentativo accennato e poi non attuato da Federico Allasio di intercettare il pallone. Dieci minuti dopo, servito da una mezza rovesciata di Ugo Conti, Guglielmo «Memo» Trevisan I stoppò il pallone in piena area di rigore e lo mise alle spalle di Lucidio Sentimenti IV.

Dopo che il Genova 1893 aveva potuto recriminare per la mancata concessione di un calcio di rigore da parte del signor Giuseppe Zelocchi di Modena per un netto sgambetto di Carlo «Carletto» Parola ai danni di Conti nel finale del 1° tempo e nella ripresa per una rete sbagliata da Giacomo «Ghecche» Neri, dopo aver saltato il portiere avversario, a porta vuota, arrivò al 10’ nell’azione successiva, per la legge non scritta del “goal fallito, goal subìto”, la rete del nuovo vantaggio bianconero, che recava, con un maligno pallonetto a scavalcare Sain, la firma d’autore di Giuseppe «Balilla» Meazza. Un intervento di Depetrini con entrambe le mani su un tiro avversario nella propria area di rigore diede modo a Trevisan I di trasformare al 32’ un calcio di rigore, ma la parità durò solamente fino all’azione successiva, nella quale l’albanese Rize Lushta segnò con un tiro d’esterno dal limite dell’area di rigore la rete della vittoria juventina.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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