La lavagna tattica: il Genoa non gioca più

Difficile per una squadra in crisi di risultati e di gioco andare a San Siro ed imporsi, ma non provarci neanche grida vendetta

Mandorlini e Laxalt (Foto Marco Luzzani/Getty Images)

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Milan-Genoa si è conclusa con la vittoria dei padroni di casa per 1-0. Brutta partita, pochi spunti tecnici e una considerazione (quasi) incontrovertibile: il Genoa non gioca più. Brutta prestazione da parte degli uomini di Mandorlini apparsi piatti, intimoriti, quasi svogliati. Difficile per una squadra in crisi di risultati e di gioco andare a San Siro ed imporsi, ma non provarci neanche grida vendetta. Accontentarsi di una sconfitta (anche se con il minimo scarto) non può certo far sorridere, anche perché dinanzi c’era un Milan in piena emergenza a causa di infortuni e squalifiche. Non convince l’atteggiamento dei rossoblù, concentrati unicamente sulla fase difensiva, come se perdere senza subire imbarcate possa risollevare l’ambiente genoano. Non è così, la sconfitta per 1-0 mente spudoratamente, perché il Genoa non ha mai calciato in maniera pericolosa verso la porta, si è difeso lasciando il possesso palla ai rossoneri (ben il 79%) accettando quasi come scontata la sconfitta in terra meneghina. La classifica non preoccupa, per il momento, soprattutto perché le ultime quattro della classe continuano a perdere. Il Genoa però deve risollevarsi, Mandorlini deve trovare il modo per stimolare la squadra e le due settimane di sosta gli vengono in aiuto.

Mandorlini e Laxalt (Foto Marco Luzzani/Getty Images)
Mandorlini e Laxalt (Foto Marco Luzzani/Getty Images)
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