ESCLUSIVA PG, Braglia: “Contro la Juve il Genoa venderà cara la pelle”

"La differenza a livello tecnico è sostanziale, per cui sarà sicuramente dura, ma questo Genoa gioca con una serenità mentale con la quale sicuramente può fare risultato allo Stadium" ha continuato l'ex portiere rossoblù

Braglia Genoa
Simone Braglia

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La sosta del campionato è finita, questo weekend ritorna la tanto amata Serie A e il Genoa si prepara alla difficile sfida che lo aspetta lunedì. Gli uomini di Davide Ballardini saranno ospitati dalla Juventus di Massimiliano Allegri all’Allianz Stadium. I bianconeri dovranno fare a meno di due giocatori fondamentali come Dybala e Cuadrado, ma restano tuttavia una squadra formidabile, con una panchina che non ha nulla da invidiare agli undici titolari. Sono ben ventisette anni che il Genoa non vince a Torino contro la Vecchia Signora. L’ultima vittoria risale al 20 gennaio del 1991, quando allo Stadio delle Alpi il Grifone di Bagnoli portò a casa tre punti d’oro grazie alla rete di Skuhrawy e alle strepitose parate di Braglia. Proprio quest ultimo, in vista di questa importante sfida ci campionato, è stato raggiunto dai microfoni di Pianetagenoa1893.net. Ecco le sue dichiarazioni.

 

Come le sembra questo Genoa targato Ballardini?

 

“Rispetto al precedente, nonostante non sia cambiato nessun giocatore, mi sembra altamente più efficiente. C’è più serenità, tranquillità e i giocatori stanno dimostrando di non essere quella squadra, chiamiamola scarsa, che i risultati dicevano”

 

Lei è stato un grande portiere del Genoa. Ora in porta c’è Mattia Perin. 

 

“Mattia sta riconquistando, dopo il grave infortunio che ha avuto, il palcoscenico a livello nazionale in merito al ruolo. Credo che le sue ultime prestazioni, soprattutto le ultime due, abbiano ampiamente dimostrato che è tornato ad essere e a meritare e insidiare la maglia numero uno della Nazionale dopo Buffon”

 

Lei era presente quando il Genoa, in quella partita di 27 anni fa, vinse per l’ultima volta in casa della Juventus. Cosa ricorda di quella sfida?

 

“Ricordo che è stato un bombardamento come ad Anfield. Siccome eravamo a Torino e i vari Casiraghi, Roberto Baggio e Toto Schillaci mi avevano costretto più volte a fare gli straordinari. In quell’occasione riuscimmo a vincere anche grazie agli interventi che feci. Uno su tutti quello su una palla data corta indietro dal mio amico Armando Ferroni e Baggio intercettò quella palla e io riuscii a portargliela via dai piedi. Quello forse fu l’intervento più determinante di quella partita”

 

Cosa si aspetta dalla sfida che ci sarà lunedì sera tra Juventus e Genoa?

 

“La differenza a livello tecnico è sostanziale, per cui sarà sicuramente dura. Mi aspetto però che il Genoa, come aveva già dimostrato anche in Coppa, venderà cara la pelle, perchè è un altro Genoa, è una partita di campionato e gioca con una serenità mentale con la quale sicuramente può fare risultato allo Stadium”

 

Come anticipato poc’anzi, lei era a difendere la porta del Grifone anche ad Anfield. Quali sono i ricordi più forti di quella magica avventura?

 

“Uno su tutti è il fatto di aver reso insieme a tutti i miei compagni quella serata una serata storica per l’Italia, ma soprattutto per il popolo genoano, perchè credo che quei ricordi saranno indelebili nella storia per secoli e secoli. È una vittoria non solo della squadra e dell’allenatore. Mi ricordo benissimo la gente che venne e soprattutto il cordone quando tornammo all’aeroporto Cristoforo Colombo: il cordone di gente che era venuto ad aspettarci alle 4 di mattina. Cinquemila persone che ci hanno atteso e per farci passare le forze dell’ordine hanno dovuto creare un’uscita con le transenne. È stata una serata di festa per i colori che più porto nel cuore. Inoltre è stata la prima volta in cui una squadra italiana non solo vinceva ad Anfield, ma la prima volta nella storia in cui una squadra italiana ha vinto in terra inglese”

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