Biraschi: “Ringrazio Juric per avermi dato fiducia”

Il difensore del Genoa, prossimo alla partenza in Polonia per l'Europeo Under 21, aggiunge: "Lo ringrazio anche per avermi dato una base atletica che mi ha permesso di giocare 4 partite intere consecutive"

Biraschi (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Ho iniziato a giocare in un momento difficile della stagione, quando non me lo sarei mai aspettato”. Davide Biraschi racconta a Gianlucadimarzio.com le sue gare con la maglia del Genoa nella seconda metà del campionato, in un momento in cui la squadra era vicino alla zona retrocessione. “C’era bisogno di fare assolutamente punti per salvarci – prosegue il difensore – e mi sono fatto trovare pronto quando mister Juric mi ha chiamato in causa. Lo ringrazio per avermi dato fiducia, ma anche per avermi dato una base atletica che mi ha permesso di giocare 4 partite intere consecutive dopo un’annata nella quale non ero stato praticamente mai utilizzato”.

Le sue prestazioni convincenti col Grifone hanno indotto il ct Di Biagio a convocarlo. Con il forfait di Romagnoli è sempre più probabile che sarà incluso nella lista dei 23 giocatori che partiranno per la Polonia dove si giocherà l’Europeo Under 21. “È un sogno ed un orgoglio vestire la maglia della Nazionale. Se guardo indietro a dove stavo lo scorso anno e dove sono oggi ancora non ci credo. La Serie B con l’Avellino, poi il Genoa e adesso l’azzurro. Non lo posso considerare un punto d’arrivo ovviamente ma sicuramente è uno di quei sogni che fai fin da quando sei piccolo. Quando hai questa maglia addosso non ti ferma nessuno, lotti e dai tutto per questi colori. È davvero un onore rappresentare il proprio Paese” prosegue.

Infine Biraschi parla della partita contro la Roma di due domeniche fa. Emozionante per lui, ragazzo di Spinaceto, incontrare un idolo della sua infaanzia: “È vero, durante la partita c’è stata l’occasione e sono andato in contrasto. Ecco, non ho messo proprio tutta la forza. Ho avuto quasi un flash, mi è passata davanti tutta la sua carriera. Diciamo che non gli potevo far male all’ultima partita, non poteva uscire zoppicando (ammette ridendo, ndr). Poi è chiaro che quando scendo in campo il tifo rimane fuori dal rettangolo verde e non guardo in faccio a nessuno e gioco per la mia squadra”.

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