GRIFO D’ATTACCO – Genoa, un passo indietro clamoroso

Pianetagenoa1893.net incontra il giornalista Beppe Nuti

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Nuotando con le lacrime agli occhi. Era il titolo di un famoso spettacolo teatrale di Cochi e Renato ma anche la parafrasi della domenica del Genoa. Il Grifone, battutto 1-0 dall’Udinese, va a picco nel nubifragio del Dacia Arena e perde Lapadula e Biraschi, entrambi usciti piangenti per un infortunio. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 50ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Raramente la domenica del Genoa è stata così tanto amara… «Un passo indietro clamoroso rispetto alla buona mezz’ora vista contro la Juventus, il Genoa è stato in balia di una Udinese inesistente. A Udine ho visto anche del nervosismo: l’intervento di Bertolacci era da rosso, ma la regola del Var deve essere spiegata bene ai tifosi. Probabilmente Maresca non aveva visto niente, allora mi preoccupo. Il gol di Jankto è stato un flipper assurdo con la difesa immobile come le statuine: a monte c’era una punizione fantascientifica vista dal direttore di gara, pesante come la mancata espulsione di Behrami a mezz’ora dalla fine».

Pure lei critica le scelte iniziali di Juric? «Nelle ultime venticinque partite il mister ha raccolto solo quattordici punti, un andamento da retrocessione. Non ho capito la formazione iniziale. Pandev sottotono dopo le Nazionali, Bertolacci e Veloso assieme non ci possono stare; salvo solo Omeonga, Perin (che ha salvato due volte la porta) e Taarabt. Juric deve cominciare a staccarsi dalla rigidità dei suoi schemi. Sarà un campionato difficile che il Genoa affronterà con poche novità sostanziali: a parte Lapaduala e Rossettini, ieri erano in campo nove undicesimi dell’anno scorso. E’ altresì preoccupante il dato statistico dei pochi tiri in porta che caratterizzano questo inizio di campionato».

Il Grifone ha un solo punto in classifica dopo tre giornate: che cosa la fa più preoccupare? «La fase difensiva in primis e, subito dopo, la situazione societaria. I difensori non sono protetti da un filtro in mezzo al campo, ogni incursione avveraria è un uno contro uno rischioso che spesso fa male al Genoa. Auspico, inoltre, una rapida risoluzione delle trattative che vedono coinvolti Fingiochi e Sri Group, in mezzo c’è il destino del Grifo. Voglio essere parzialmente ottimista per l’immediato futuro rossoblù».

Domenica prossima arriva una Lazio tracotante di salute. Realisticamente che Genoa vedremo in campo? «Contro la Lazio sarà tostissima, spero che Juric confermi Omeonga (senza chiedere miracoli al ragazzo belga) e Veloso dall’inizio. Mi aspetto una squadra coperta, corta e pronta a ripartire veloce, spinta dal proprio pubblico e che scenda in campo con la giusta cattiveria. Al Friuli ho visto un Genoa remissivo nell’atteggiamento fino a quando la situazione numerica non è tornata in parità».

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

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