GRIFO D’ATTACCO – Genoa senza artigli

Pianetagenoa1893.net incontra il direttore Beppe Nuti

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Genoa cade nella celebre zona Cesarini che un mese fa portò sei punti in una settiana. La capocciata di André Silva ribalta un Grifone che ha provato a vincere la partita, soprattutto nel secondo tempo. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 77ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Stavolta è il Genoa ad avere avuto la peggio nel recupero… «La partita aveva preso una buona piega a inizio secondo tempo ma il Genoa è da tempo senza artigli: solo Sassuolo e Benevento hanno segnato di meno. Inoltre quando fa gol il Var decide il contrario, peccato perché ancora adesso restano molti dubbi sull’irregolarità della posizione di Rigoni. A ogni modo ho visto un Grifone con poca autonomia nelle gambe nel finale, è questo secondo me il dato più preoccupante».

Le sono piaciute le sostituzioni di Ballardini? «No, poteva essere più incisivo. Togliendo Galabinov ha perso un riferimento in avanti che, tra l’altro, ha consentito a Bonucci di avanzare di qualche metro a mediano di sostegno dell’azione. Il bulgaro non sarà bello da vedere ma serve tanto al Genoa. Omeonga e Bessa doveva fare di più. Dispiace aver perso un punto a quattro secondi dalla fine ma il Milan era padrone del campo già da una decina di minuti».

In ogni caso, nessun dramma per la seconda sconfitta consecutiva. Giusto? «La classifica resta sorridente con quel +6 sulla zona pericolosa. Il Genoa non deve sbagliare il filotto di partite casalinghe dopo la sosta: Spal, Cagliari, derby e Crotone. L’ambiente deve restare coeso come lo ha dimostrato ieri sera, servono appena sei/sette punti per conseguire la salvezza. Facciamoli in fretta e poi diamo una collocazione stabile a Ballardini, se lo merita».

Domenica sera la trasferta a Napoli. Che gara deve fare il Genoa? «La squadra di Sarri gioca a memoria da anni ma fatica contro le squadre che lasiano poco spazio tra le linee difendendo in blocco a ridosso dell’area di rigore. Il Grifo, e di conseguenza anche i suoi tifosi, è chiamato a una gara di sofferenza e di sacrificio. Credo sia l’unico modo per sperare in un risultato positivo al San Paolo».

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

CLICCA QUI PER LEGGERE IL PRECEDENTE NUMERO DEL GRIFO D’ATTACCO

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.