GRIFO D’ATTACCO – Ci vorrà il miracolo a San Siro?

Pianetagenoa1893.net incontra il giornalista Beppe Nuti

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Il Chievo Verona strappa un pareggio infrasettimanale al Luigi Ferraris dopo una gara a basso contenuto di frizzantezza. Il Genoa sale, così, a due punti in classifica dopo cinque giornate: all’orizzonte si staglia la trasferta di San Siro con l’Inter. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 52ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Poco spettacolo e tanta paura nel Genoa? «La squadra è ancora in fase sperimentale, ieri è toccato a Brlek il quale non mi è sembrato ancora pronto. Primo tempo soporifero, il Chievo voleva fare 0-0 e il Genoa ha spinto poco. Diego Laxalt ha trovato il gol che finalmente lo ha sbloccato psicologicamente dopo un mese veramente difficile; male Lazovic, Bertolacci spaesato dietro le punte e credo un pò in ritardo di condizione atletica. Zukanovic, invece, ha confermato le sue qualità. Vedo un Genoa impaurito e involuto, ci sono strascichi evidenti dell’anno scorso».

Dopo ieri sera il caso Rigoni è da archiviare? «Difficile dirlo. Questi episodi devono essere risolti nel segreto dello spogliatoio e non uscire pubblicamente. Vicenda gestita male da tutti fronti: il procuratore non doveva parlare e la dirigenza doveva intervenire prima e con tempestività. Forse Preziosi ha riportato tutti sull’attenti solo di recente. Rigoni non è un fenomeno, e tutti i genoani se ne sono accorti, però in un Genoa così modesto tornerebbe senza dubbio utile».

Alla vigilia Veloso aveva parlato di “gara che darà una risposta su ciò che vogliamo fare quest’anno“. Che cosa hanno detto i novanta minuti del Ferraris? «Deduco che il Genoa è una squadra che lotterà per il diciassettesimo posto. A Juric mancano parecchi giocatori importanti come Lapadula e Izzo, però adesso non si può più scherzare perché di Benevento ne vedo solo uno. Al Genoa manca l’estro di un giocatore come Alessandro Diamanti, che al momento è svincolato; inoltre mi sembra che manchi un profilo di personalità capace di parlare chiaro alla squadra durante l’intervallo. Prima lo faceva Burdisso, il capitano, mentre adesso chi è il leader? I tifosi meritano di più».

Appunto, i tifosi: dopo i circa 17500 abbonati ne sono stati annunciati più di un migliaio a Milano. «Straordinari, un atto di fiducia enorme dopo l’anno scorso. Il genoano è un portatore di tutti i sentimenti, e ogni tanto gli va dato qualche sogno senza illusioni: la nuova società, se la trattativa si concluderà positivamente, deve saperlo. Contro l’Inter sarà una gara proibitiva, ovvio, però ogni tanto i miracoli capitano: i nerazzurri li ho visti in calo già con il Crotone. Il vero banco di prova di mister Juric e del Genoa sarà la partita in casa con il Bologna, da non sbagliare assolutamente».

Alessandro Legnazzi, Bepe Nutià

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