Troppa ingenerosità attorno a un Genoa di lottatori

Grifone ko a Roma ma la prestazione generale è da salvare. Piace sempre di più l'atteggiamento trascinante di Lapadula, al quinto gol rossoblù

Rigoni e Alisson (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Sarebbe ingeneroso nei confronti di Zukanovic scrivere che la partita sia stata decisa dal suo autogol. Sarebbe ingeneroso anche nei confronti della Roma, che ha meritato la vittoria soffrendo parecchio nell’ultima mezz’ora. Il Genoa è riemerso a seguito del calo fisico dei giallorossi, naturale quanto legittimo dopo cinque partite in dodici giorni e adrenalina a galloni. Al novantesimo i genoani hanno conosciuto il rammarico per aver creduto da lunedì a una disfatta rossoblù, sfatata dalla serietà degli uomini di Ballardini, i quali dovevano prestare maggiore attenzione durante i primi minuti dei due tempi di gioco.

Al netto delle rotazioni, il Genoa ha cambiato la forma ma non la sostanza. Interpreti come Migliore o (la sorpresa) El Yamiq fanno la fortuna di ogni allenatore, Ballardini nella fattispecie. Giocare con continuità è importante ma lo è ancora di più la professionalità e l’intelligenza di farsi trovare pronti quando l’allenatore chiama al dovere volti desueti rispetto alla formazione titolare. Hanno risposto tutti e gli ultimi trenta minuti di partita, giocati dal Genoa con serenità di testa e di gamba tanto da indurre Di Francesco a cambiare Gerson ed El Shaarawy con Manolas e Strootman, sono la fidejussione per il futuro rossoblù.

Ballardini ha estratto la virtù dalla necessità, miscelando i lanci profondi – dettati dall’aggressività senza palla della Roma – alla velocità dei brevi attaccanti, Medeiros e Rossi, e alla bramosia di Lapadula. Er sor marchese si è svegliato da tempo, ieri sera lo ha confermato su un palcoscenico importante come l’Olimpico attraverso la sua migliore partita da quando è al Genoa. La generosità a tutto campo dell’attaccante d’origine inca sta conquistando lentamente i tifosi più scettici, sperando poi che la fortuna inizi ad assisterlo evitandogli altri colpi e ferite sanguinose nei momenti chiave. Il suo atteggiamento, però, è contagioso in partite dov’è ingeneroso pensare anzitempo a una disfatta del Genoa.

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