La rivoluzione soffice di Ballardini porta ordine e punti

Umiltà, semplicità e una grande voglia di dimostrare il proprio valore. Il (terzo) nuovo corso del tecnico romagnolo inaugurato al meglio

Davide Ballardini (foto Maurizio Lagana/Getty Images)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Senza scomodare la Rivoluzione di Velluto iniziata dagli studenti di Praga sul finire degli Anni ’80, possiamo dire che pure il Genoa ha attraversato un periodo di cambiamento nelle due settimane appena trascorse. Davide Ballardini ha inaugurato una rivoluzione soffice che ha migliorato sensibilmente il Grifone. La controprova sarà la sfida di domenica con la Roma ma il Genoa visto a Crotone non ha legami di parentela con il passato. Squadra concentrata (finalmente non si è visto il consueto crollo psicologico), umile nel gioco come nell’interpretazione della gara. Non sarà stato un Grifo rock ‘n roll, però i tre punti sono arrivati: e mai come stavolta saranno una medicina.

Dal suo arrivo, il terzo in rossoblù, Ballardini non ha sbagliato niente. E non è cosa da poco. Durante il primo incontro mediatico ha fatto capire il primo comandamento del suo pensiero: il realismo pragmatico aiuta a distogliere dagli errori di valutazione dettati dalla fede calcistica. Parlò chiaramente, Ballardini: «Chi ha dodici punti è due volte più bravo rispetto a chi ne ha sei». La matematica non ammette opinioni. Il Genoa era e sarà una squadra che lotterà per non retrocedere: giocherà meglio ma la dimensione è questa.

In due settimane di lavoro è già visibile la mano dell’allenatore in alcuni miglioramenti complessivi. Ballardini ha sistemato i principali equivoci tattici della precedente gestione mettendo gli uomini al posto giusto. Non ha ribaltato dogmi perché il Genoa non ha sofferto con la difesa a tre e ha segnato con due attaccanti che tutto sono tranne prime punte; ha cambiato Veloso e Pandev quando avevano la lingua di fuori, letto l’evolversi del match inserendo Cofie per rinforzare la fase difensiva. La straordinarietà della semplicità. Ma è così che si vincono gli scontri diretti per la salvezza. Con la leggerezza tipica di una rivoluzione soffice.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.