Ho perso lo stadio Ferraris… Genoa, dove l’hai messo?

La salvezza passa dal Tempio rossoblù: il Grifone deve trovare risultati per costruire un comodo finale di stagione di fronte al proprio pubblico

Taarabt festeggia il gol dell'1-0 al Napoli (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

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Era il 1974 quando Giorgio Gaber uscì con ‘Dove l’ho messa’, un meraviglioso brano in prosa che rifletteva sulle perdite della vita. Il Signor G smarriva la casa, la mamma, l’Italia, il clero: dopo l’iniziale disperazione, il protagonista ammetteva che “un uomo senza niente è più leggero“. Il Genoa di questa stagione ha perso la propria casa, il Ferraris, prorpio come il Signor G che rientrando dal cinema una notte si accorge di non avere più l’appartamento. É come se via Giovanni Da Prà iniziasse dal civico n.3 saltando il primo numero dispari che ubica il Tempio. Il Grifo senza casa è un pò un casino.

Il Genoa ha un andamento paradossale. Al Ferraris ha sfoderato prestazioni (quasi) complete dal punto di vista dell’offerta calcistica ma ha raccolto solo un punto, contro il Chievo Verona il 20 settembre; in trasferta, dove gioca più coperto e con le ripartenze, ha costruito l’attuale classifica borseggiando otto punti alle avversarie. Va ricordato che Juric è stato esonerato per difetto di punti, e non per alcune prestazioni mediocri come ad esempio lo 0-0 di Reggio Emilia con il Sassuolo.

Domenica la Roma suderà come nelle settimane scorse è capitato a Juventus, Lazio e Napoli. Nessuna big ha avuto vita facile, sebbene tutte abbiano vinto. Il Grifo proverà a tenere viva la partita e restarci dentro con la testa e le gambe fino alla fine. I punti sono come il pane, un risultato utile contro una delle prime quattro provocherebbe un’ulteriore spinta emotiva al gruppo. Un Genoa che funziona al contrario rispetto alla sua tradizione è un caso da psicanalisi. Tutte le salvezze rossoblù – soprattutto quelle più lottate dei decenni passati – sono nate al Ferraris: ma quest’anno lo storico fortino genoano è sotto assedio. O meglio, non c’è più. Dove l’ho messo?

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