Quando si è dei veri professionisti che amano il gioco del calcio accade una naturale propensione a fare qualsiasi cosa pur di giocare. E’ capitato così a Marco Carparelli, indolo dei genoani, sabato scorso quando ha dovuto aiutare gli inservienti a pulire l’Ellena di Loano colmo d’acqua e di fango. Spazzola in mano, pantaloni alla zuava. L’umiltà di un campione che può servire da esempio a tutti i ragazzi che si avventurano nel mondo del calcio.
E’ passato solo qualche anno dall’abbraccio di San Siro con Roberto Baggio, altro fuoriclasse per signorilità e gentilezza. L’ha ricordato anche Giorgia Emma, la moglie di Carparelli. Ma il sentimento verso questo gioco, in Marco, è immutato dal giorno del primo gol.