La rinascita del Genoa ha il volto sbarazzino e “beccio” di Mattia Perin, solo ventuno anni domenica prossima, ma già una vita da genoano. Ci piace ricordare a tutti la storia di questo ragazzino, considerato il nuovo Buffon ai tempi dello scudetto del Genoa Primavera, declassato a bidone dopo la partita contro la Fiorentina.
Mattia Perin è una storia genoana.
La critica, soprattutto quella che adora sparare a zero contro il Genoa, l’ha completamente affossato, per il difficile epilogo di stagione a Pescara.
La critica ha per tutta l’estate parlato di rebus portiere, evidenziando la necessità di acquistare un estremo difensore esperto.
La critica, dopo l’acquisto di Bizzarri, ha continuato ad avanzare dubbi sulla titolarità della maglia da portiere.
Nessuno ha avuto l’onestà intellettuale di sospendere i giudizi distruttivi. Nessuno ha tenuto a mente che il buon Mattia è ancora un baldo, famoso, atletico, ricco, giovanotto, che vive lontano da casa ed è esposto a nocive tentazioni e pericolose sirene.
Mattia Perin è una storia genoana. Egli ha saputo reagire, trovando dentro di se risorse mentali e caratteriali proprie e degne di un Grifone vero.
L’erede di Martina e Braglia nelle ultime partite è stato super, reattivo tra i pali, coraggioso nelle uscite basse e alte, abile nelle respinte di pugno e attento sugli insidiosi tiri da lontano.
E regalato serenità e sicurezza a tutta la retroguardia e a tutta la tifoseria.
Buon compleanno (il 10 novembre compie 21 anni) Mattia.
Federico Santini
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