Promossi & Bocciati: immenso Perotti, Tachtsidis decisivo, Rincon spina nel fianco

PERIN 7 – GattoPerin è tornato.  Quella parata d’istinto nel secondo tempo che sventa un clamoroso autogol su svarione di Burdisso equivale ad un gol, ed evita una quasi sicura sconfitta del Genoa. Mattia rientrava dopo molti mesi per via dell’infortunio alla spalla, ma ha saputo subito dare sicurezza all’intera difesa. Incolpevole sui due gol […]


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PERIN 7 – GattoPerin è tornato.  Quella parata d’istinto nel secondo tempo che sventa un clamoroso autogol su svarione di Burdisso equivale ad un gol, ed evita una quasi sicura sconfitta del Genoa. Mattia rientrava dopo molti mesi per via dell’infortunio alla spalla, ma ha saputo subito dare sicurezza all’intera difesa. Incolpevole sui due gol del Chievo, per raggiungere definitivamente i livelli di rendimento di un grande portiere deve ancora leggermente migliorare le uscite sulle palle alte in mezzo all’area.

IZZO 7 – Armando si sta ormai avviando a diventare un centrale di grande livello, e con prestazioni come quelle di oggi vede gradatamente aprirsi le porte della nazionale maggiore. Copre sempre con grande autorità la propria zona di campo, fa dell’anticipo la sua arma migliore ed esce spesso a testa alta dalla difesa per innescare le ripartenze. Si supera nel secondo tempo quando letteralmente nega a Paloschi la gioia della doppietta. L’unico, piccolo neo di una prestazione maiuscola gli si può annotare quando al 77’ si fa anticipare da Pellissier quel tanto che basta per permettere il momentaneo pareggio del Chievo.

DE MAIO 6 – Il buon Sebastian sta carburando a poco a poco per raggiungere la forma migliore. Ben inteso, soprattutto nel secondo tempo quando il Chievo in superiorità numerica spingeva verso l’area rossoblù, lui, con la sua fisicità, rappresentava un importante baluardo veramente difficile da superare. Ma farsi anticipare da Paloschi al 1’ minuto proprio sotto misura su una palla neppure tanto veloce e sbagliare appoggi piuttosto semplici sulla propria tre quarti rischiando di subire la ripartenza degli avversari, dimostrano che il giocatore deve ancora lavorare per raggiungere il grande livello di rendimento espresso lo scorso anno.

BURDISSO 6,5 – Il capitano rossoblù sfodera la solita prestazione delle sue. Guida la difesa dall’alto della sua esperienza ed effettua anticipi decisivi senza i quali gli avversari andrebbero come treni verso la porta di Perin. Addirittura nel secondo tempo sul 2 a 2, con un colpo di testa su corner rischia di sostituire Tachtsidis nel ruolo di eroe di giornata regalando la vittoria al Grifone. Costringe al miracolo Perin quando svirgola come può un pericoloso traversone nell’area rossoblù. Ma in quell’occasione era onestamente difficile fare meglio.

RINCON 7 – El General non si smentisce mai. Corre, tampona, spinge, vince tackle e si propone anche in zona tiro. Nel primo tempo, insieme a Perotti, rappresenta una vera e propria spina nel fianco della difesa clivense, e nel secondo tempo invece si sacrifica in copertura risultando decisivo in più di una occasione. E’ indubbiamente uno dei pilastri di questa squadra.

COSTA 6,5 – Tino è protagonista di una buona prestazione, ma tutti sappiamo che può anche fare meglio. Offre il meglio di sé nel primo tempo, quando il Genoa mette sotto il Chievo e potrebbe già chiudere la partita. E’ infatti proprio il centrocampista argentino che con una geniale apertura innesca l’azione letale di Perotti per il pareggio del Genoa. Ancora tocchi di grande classe calcistica e poi, nella ripresa, quando la squadra rimasta in dieci uomini è costretta ad usare la sciabola anziché il fioretto, viene fuori ancora una condizione fisica approssimativa, postumo derivante dai pochi allenamenti sostenuti fino ad oggi. Ma la strada ormai è tracciata, e Tino Costa è sulla via di prendere in mano il centrocampo rossoblù.

NTCHAM 7 – Il solo fatto di aver pensato di fare quella sgroppata sulla fascia all’ultimo minuto di recupero, quando la squadra già considerava il pareggio un grosso risultato, la dice lunga sulla personalità di questo ragazzo. Magari è ancora presto per dire che diventerà come Pogba, ma certo Ntcham ha la mentalità del grande giocatore. E poi quel traversone preciso che, dopo il velo di Pavoletti, arriva proprio preciso sui piedi di Tachsidis …

DZEMAILI 5,5 – Dispiace dare un voto basso ad un giocatore che nelle ultime partite ha avuto un buon rendimento e si è anche dimostrato decisivo nella realizzazione come contro il Milan. Però questa volta Dzemaili ne becca ben poche. Primo tempo con diversi errori negli appoggi e nei contrasti. Poi quelle due ammonizioni, la prima delle quali beccata con un fallo piuttosto inutile a centrocampo che fa il paio con la seconda, che causa l’espulsione, proprio sulla fascia in una situazione dove il Chievo non poteva essere pericoloso. Certamente l’arbitro è stato troppo fiscale, ma da un uomo della sua esperienza ci si aspetta una maggiore capacità di gestione di queste situazioni.

LAXALT 6 – L’esterno rossoblù stavolta si vede meno rispetto alle altre partite. Forse perché offuscato nel primo tempo da un immenso Perotti e per il lavoro di copertura svolto nel secondo, dove però a volte è stato sovrastato fisicamente dai giocatori clivensi. Tutto sommato però una prestazione sufficiente.

GAKPE’ 6 – L’attaccante africano nel primo tempo dimostra rapidità e, soprattutto sulla destra, mette in crisi la difesa veronese. E’ piuttosto fortunato nell’azione del secondo gol, ma ha il merito di provare il tiro dal limite dell’area. Nel secondo tempo a causa di una condizione fisica ancora insufficiente e con la squadra ormai principalmente impegnata a difendersi cala visibilmente, e viene opportunamente sostituito con Cissokho.

CISSOKHO 6 – Entra nell’ultima mezzora quando c’è la necessità di tamponare le avanzate del Chievo, e offre dinamismo sulla fascia destra compiendo recuperi importanti.

PEROTTI 8,5 – Il solito, grande, incontenibile, spettacolare ed immenso Diego. El Diez non solo ha già raggiunto i livelli dello scorso anno per copertura del campo e per interpretazione tattica della partita, ma se possibile ha alzato ancor più il livello delle sue prestazioni. Sulla fascia risulta pressoché incontenibile per la difesa clievense, ma all’occorrenza arretra a centrocampo ed interpreta alla perfezione il ruolo di regista. Nel secondo tempo ha la capacità di sacrificarsi anche per la squadra arretrando e contribuendo al muro difensivo eretto davanti alla propria area. Il primo gol lo inventa praticamente lui. Riceve palla da Costa, si beve letteralmente almeno tre avversari e porge una palla d’oro a Pavoletti. Ultimo step per lui, prima di diventare definitivamente un top player, è quello di trovare direttamente il gol con le sue serpentine. Standing ovation per lui.

PAVOLETTI 7 – Ecco l’attaccante che serviva al Genoa. Offre profondità al gioco della squadra, impegna costantemente i difensori avversari e rappresenta un potenziale pericolo per tutte le azioni d’attacco. Il primo gol gli è stato servito su un piatto d’argento da Perotti, ma lui ha il merito di colpire di prima la palla da attaccante vero. Nel primo tempo fa gridare tutto lo stadio al terzo gol spedendo di testa un bellissimo traversone proprio all’incrocio. Gioia negata da un vero miracolo di Bizzarri. Secondo tempo condotto a fare sportellate coi difensori clivensi, ma sul traversone di Ntcham fa un delizioso velo per Tachsidis che regala al Genoa la vittoria. Bravo Leonardo.

TACHTSIDIS 7 – Ebbene sì, come prendere un bel sette giocando dall’89’ e per quattro minuti di recupero. Ma il bellissimo pallone di Ntcham arrivato sul suo piede proprio al limite dell’area ed all’ultimo minuto non era per nulla facile spedirlo dentro. Il centrocampista greco allora si inventa un tiro al volo di sinistro rasoterra a giro che spiazza l’inebetito Bizzarri e fa letteralmente esplodere Marassi. Che dire? Bravo Tachtsidis. Un giocatore che, con questo gol, potrà prendere fiducia e risultare molto importante per il centrocampo rossoblù.

GASPERINI 8 – Il pubblico rossoblù oggi ha tributato una doverosa e legittima ovazione al ricordo del grande professor Scoglio. Sarebbe però bello che si affrettino ad organizzare una standing ovation a quello che potrà diventare – insieme a mister Garbutt – il più grande mister della storia del Genoa. Questo allenatore sta veramente facendo miracoli nell’assemblare una squadra che tutti gli anni è costretta a cambiare un gran numero di giocatori, ed anche quest’anno sta riuscendo nell’intento di offrire un gioco spumeggiante, divertente ma anche concreto e letale per gli avversari. Gasperini non sbaglia praticamente niente, azzeccando tutti i cambi e non cedendo alla tentazione, una volta rimasto in dieci, di togliere subito Perotti o Pavoletti, come forse molti avrebbero fatto. Se poi gli arbitri gli permettessero di terminare le partite in undici …

Giancarlo Rizzoglio

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