ESCLUSIVA PG, Massimo Rossetti: “Occorre una modifica alla legge Biagi, altrimenti gli agenti rischiano sanzioni”

“Attenzione agenti, potete incorrere nel sistema sanzionatorio della legge Biagi”. L’avvocato Massimo Rossetti, responsabile dell’area legale di Federsupporrter, a margine dei lavori del meeting Iafa “A difesa di una professione” svoltosi oggi a Roma, spiega a Pianetagenoa1893.net quali sono i rischi a cui vanno incontro gli agenti di calciatori con la normativa attuale sulla regolamentazione del […]


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“Attenzione agenti, potete incorrere nel sistema sanzionatorio della legge Biagi”. L’avvocato Massimo Rossetti, responsabile dell’area legale di Federsupporrter, a margine dei lavori del meeting Iafa “A difesa di una professione” svoltosi oggi a Roma, spiega a Pianetagenoa1893.net quali sono i rischi a cui vanno incontro gli agenti di calciatori con la normativa attuale sulla regolamentazione del mercato lavorativo. E’ un’altra delle conseguenze della deregulation determinata dal nuovo regolamento Fifa-Figc, entrato in vigore il 1° aprile dello scorso anno.

Ci può spiegare cosa prevede la disposizione normativa?

“La legge Biagi, decreto legislativo del 2003, disciplina il mercato del lavoro. Ha eliminato il reato di intermediazione di mano d’opera, previsto almeno fino al 1996, consente che possa essere svolta da soggetti privati. Però a determinate soltanto da alcuni soggetti: società di capitali, fondazioni, le università, una fondazione costituita nell’ambito dei consulenti del lavoro oppure dai cosiddetti enti bilaterali, cioè formati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative”.

Quali sono i requisiti previsti?

“I loro esponenti devono possedere la laurea in giurisprudenza oppure in discipline economiche oppure aver ricoperto ruoli apicali nelle aziende o nei sindacati in materia di relazioni industriali”.

Cosa succede per ii procuratori sportivi?

“L’agente di calciatori che non ha questi requisiti e posto che la legge Biagi non fa alcuna eccezione nei confronti del lavoro sportivo professionistico svolge un’attività non consentita. Ciò comporta conseguenze sia sul piano penale che su quello pecuniario, con sanzioni a carico di chi svolge questa attività, di chi ne usufruisce: ossia sia il procuratore, sia il datore di lavoro”.

Come si può evitare che gli agenti incorrano nei rigori della legge?

“Secondo me ci vuole una legge che chiarisca che quelle norme previste dalla legge Biagi sull’intermediazione non si applicano ai procuratori di calciatori, come d’altronde è stato previsto per il settore agricolo”.  

Marco Liguori

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