ESCLUSIVA PG, Giorgio Guerello: «Il Genoa nel derby? Furore agonistico e verticalizzazioni»

L'esponente della Fondazione Genoa: «I giocatori non devono più cincischiare e passare sempre la palla all'indietro. Occorrono giocatori con la gamba e furore agonistico»

Giorgio Guerello esponente della Fondazione Genoa (Foto Pianetagenoa1893.net)

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Tanto agonismo e cattiveria agonistica: basta con i passaggi all’indietro, visti in copioso numero contro la Spal, ma occorre verticalizzare il gioco. Giorgio Guerello, esponente della Fondazione Genoa, ipotizza così il derby della Lanterna giocato dagli uomini di Ivan Juric. Sabato non sarà una gara per nulla semplice per i rossoblù contro la Sampdoria sesta in classifica: occorrerà il più elevato spirito “da Genoa”, come dicono i tifosi, per riuscire a contrastare gli avversari.

Il momento è difficile per il Genoa: possiamo provare a intravedere dei segnali positivi?

«In questo quadro poco favorevole, dobbiamo invocare la legge dei grandi numeri che gioca a nostro favore. Quest’anno il Genoa non ha ancora vinto in casa: dunque potrebbe essere la volta buona contro la Sampdoria. Ma non dobbiamo dimenticare un fattore importantissimo per i colori rossoblù».

Quale?

«Finora si è visto poco orgoglio, agonismo, furore agonistico e voglia di vincere: è giunto il momento che i giocatori del Genoa sfoderino queste armi che utilizzavano i loro predecessori soprattutto nelle stracittadine».

I rossoblù saranno trascinati dai tifosi che si preannunciano tantissimi…

«Sì: il loro apporto è fondamentale. Non solo dei 18mila abbonati che hanno scommesso sulla squadra, ma in particolare i 2mila supporter che sono andati a Ferrara nonostante l’attuale posizione di classifica. Questo dimostra che la tifoseria genoana è unica, è sempre motivata e il loro tifo infernale darà la carica ai calciatori».

Juric ha ottenuto una fiducia a tempo: può scattare in lui un qualcosa che possa mutare le sorti in favore del Grifone?

«Spero che questa tensione possa scatenare nel tecnico quella carica agonistica che aveva quando era vestiva i nostri gloriosi colori da giocatore e riesca a trasmetterla ai suoi atleti. Ricordo che era un centrocampista con una cattiveria agonistica, corretta ma implacabile: è un elemento di cui la squadra ha bisogno per poter esprimere al meglio la vis pugnandi contro l’avversario»

Da domani la squadra sarà in ritiro a Coccaglio: dove potrebbe insistere il tecnico negli allenamenti per migliorare le prestazioni in campo?

«Suggerirei sedute molto intense, sia per rafforzare la forma fisica, sia per altri aspetti specifici. Occorre insistere sui calci piazzati, in particolare i corner, e su come saltare l’uomo: ciò anche al fine di conquistare punizioni dal limite, poiché il calcio odierno si basa molto sullo sfruttamento delle palle inattive».

Come si può mettere in difficoltà la Sampdoria?

«Occorrerà sicuramente bloccare l’attacco blucerchiato che gioca sulle ali dell’entusiasmo. Ma occorrerà soprattutto immettere forze fresche: la gioventù, in particolare a centrocampo, potrà dare frutti. I giocatori non devono più cincischiare e passare sempre la palla all’indietro: dico basta a tutto ciò. Si deve verticalizzare per creare il più occasioni possibili da sfruttare».

Domenica però mancava Veloso e non c’era ordine a centrocampo…

«Occorre sicuramente chi costruisce le geometrie, ma ci vuole anche qualche uomo con la gamba. La freschezza e la spensieratezza dei ragazzi può essere più determinante nel derby degli uomini che ragionano e guidano il gioco».

Quali potrebbero essere i calciatori con queste caratteristiche?

«Sicuramente a un giovane come Omeonga. Come uomo d’esperienza a Rigoni per il suo agonismo».

In attacco: con Taarabt, meglio Lapadula o Galabinov?

«Lapadula, perché potrebbe sfruttare meglio i contropiede. Mi auguro che, dopo aver giocato diversi minuti, possa aver raggiunto uno stato di forma che gli consenta di raggiungere quella rapidità necessaria per sfruttare al meglio le occasioni».

E in difesa? Meglio Izzo-Rossettini-Zukanovic, schierati finora, oppure provare in alternativa Biraschi?

«Ahimé! Non vedo soluzioni migliori al trio di difensori attuali».

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