ESCLUSIVA PG, Ciccio Graziani: “Mandorlini adatto per il Genoa. Juric non tutelato”

"Inspiegabile la scelta di Pavoletti: con Milik giocherà al massimo due partite"


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Finita la gestione Juric dopo il naufragio di Pescara, il nuovo allenatore del Genoa è Andrea Mandorlini. Contratto di diciotto mesi e tanta voglia di tornare a lavorare quotidianamente. Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Ciccio Graziani, suo ex compagno di squadra nel Torino dal 1978 al 1980.

Graziani, com’era Mandorlini da calciatore? Al Torino arrivò molto giovane, poi ha fatto una buonissima carriera in club prestigiosi come l’Inter. Un ragazzo che si faceva giorno per giorno, con una gran voglia d’imparare. Ho ricordi molto belli di Mandorlini, è rimasta una grande persona“.

Il suo modulo di base è il 4-3-3? Ogni volta che ci siamo confrontati su questo tema mi ha ribadito che preferisce costruire la squadra in base alle caratteristiche dei giocatori. Sono sempre i calciatori ad aiutare il lavoro di un allenatore. A Verona ha fatto benissimo anche con il 3-5-2 e 4-3-1-2. E’ come un sarto che cuce il vestito con le misure della persona“.

Mandorlini è l’uomo giusto per il Genoa? Certo. Il Grifone ha preso un allenatore che un’incredibile fame di lavoro e voglia di tornare e fare cose belle: Genova è una piazza che appassiona e fa vivere benissimo questa professione. Dipenderà anche dalla disponibilità dei giocatori perché nel calcio moderno l’allenatore deve essere leader dello spogliatoio e un ottimo motivatore. Andrea ha personalità e carisma“.

Juric ha pagato per inesperienza? Direi più la solita rivoluzione di gennaio. Juric è stato aziendalista nell’accettare le cessioni perché la società deve capitalizzare, ma Preziosi doveva tutelarlo dopo avergli tolto tre giocatori fondamentali. Mi dispiace per Juric, non meritava l’esonero perché il campionato del Genoa è anonimo come quello di molte altre società che non retrocedono e non vanno in Europa. Il croato era l’allenatore giusto per lanciare i giovani“.

A proposito di giovani… Simeone assomiglia più a lei o Pulici? Avevamo caratteristiche differenti, Giovanni assomiglia più a un giocatore rapido e svelto alla Aguilera o Borgonovo. Dentro l’area ha il guizzo giusto, è un ragazzo che mi piace molto: poi ha segnato già dieci gol al primo campionato in Serie A. Invece continuo a non capire la scelta di Pavoletti… perché andarsene da re tentando l’avventura in una piazza dove non ha garanzie? Quando Milik tornerà a piena disposizione, Pavoletti giocherà al massimo due volte con il Napoli“.

Alessandro Legnazzi

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