A Napoli è arrivata un’altra sconfitta. Se è vero che, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, finché c’è stato Veloso in campo il Genoa ha saputo difendersi con ordine e ha bloccato la manovra del Napoli, bisogna (ahimè!) pensare che senza il regista portoghese sarà difficile fare risultato nel trittico di gare con Pescara, Bologna ed Empoli. Preoccupa il fatto che non c’è un altro uomo d’ordine, necessario per il gioco di Juric: con l’uscita di Veloso, la fase difensiva è andata a pallino. Cataldi non sembra essere neanche un incontrista e Hiljemark è una mezzala, ma non un marcatore. Insomma, siamo punto e a capo col centrocampo. Una soluzione potrebbe essere inserire di nuovo in mediana Rigoni. Ma il problema è in coppia con chi? Cofie? Cataldi? Hiljemark? Ed è una questione non da poco, visto che senza centrocampo non si conquistano punti. In una situazione così delicata, bisogna augurarsi che il Palermo (ora a 11 lunghezze sotto) non conquisti punti contro l’Atalanta: altrimenti apparirà lo spettro della serie B.
C’è un altro elemento che preoccupa dalla serata negativa di Napoli. I rossoblù hanno tirato soltanto 5 volte, di cui appena 2 nello specchio della porta di Reina: un dato che evidenzia un attacco asfittico contro il Napoli che ha tirato 18 volte con 12 tra i pali difesi da Lamanna. Se non si ha coraggio nel cercare in ogni modo la porta, come si può sperare di raccogliere risultati positivi? Sono una serie di elementi che fanno preoccupare molto per il cammino del Grifone in campionato. A proposito: a quando l’atto di coraggio di far esordire Beghetto al posto di uno spento (ormai da tempo) Laxalt o di Morosini trequartista a sostegno di Simeone, lasciato spesso troppo solo: sono i due migliori talenti della serie B, ma restano sempre in panchina. Perché? Passo e chiudo!
