Un pareggio da bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: ma poteva essere ben colmo per il Genoa

Da un lato un pareggio che porta a quattro i punti in due trasferte: dall'altro c'è il rammarico per la mancata vittoria contro il Milan in difficoltà e in 10 uomini

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Il Genoa oggi ha conquistato un punto importante, ma ha lasciato un po’ di amarezza per la mancata vittoria. Si può dire, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso: un pareggio da bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, ma che poteva essere colmo per i rossoblù. La prima parte è presto spiegata: il risultato è positivo, se si considera che alla vigilia della trasferta a Cagliari nessuno avrebbe scommesso un centesimo sui quattro punti conquistati nelle due trasferte consecutive. Dall’altro lato c’è un senso di insoddisfazione per i tre punti che avrebbero potuto essere conquistati: sarà difficile ritrovare un Milan con tanta buona volontà ma in gran difficoltà e, particolare non trascurabile, in 10 uomini per l’espulsione di Bonucci. Piccola digressione: un difensore di grande esperienza come il rossonero dovrebbe sapere che nell’anno di grazia 2017 ogni movimento in campo è sorvegliato dalle telecamere del Var. Nulla ormai sfugge: l’espulsione è strameritata, c’è poco da eccepire su un gomito alzato all’altezza della testa di Rosi, centrato in pieno.

Tornando alla prestazione dei rossoblù, passo ai punti positivi e negativi. Nei primi: fase difensiva accurata, con in particolare Izzo, Rossettini e Zukanovic sugli scudi. Bene anche Rosi, che ha resistito finché ha potuto dopo la gomitata di Bonucci con la fasciatura sulla testa. Buona prestazione complessiva nel primo tempo, con l’occasione mancata sotto porta da Galabinov. Nella ripresa, il tiro a giro di Bertolacci ha sfiorato l’incrocio dei pali: sarebbe stato un gol da cineteca, ma la dea Eupalla non ha voluto che il pallone entrasse in porta.

Elementi negativi: dopo l’inferiorità numerica degli avversari, i rossoblù sono stati poco incisivi. Le statistiche riportano un solo tiro in porta contro i 9 del Milan. Lapadula non è ancora in forma: ha avuto l’occasione ghiotta di volare da solo verso Donnarumma, ma non ha corso abbastanza e Zapata ha recuperato, soffiandogli il pallone. Un vero peccato. Galabinov dovrebbe essere più concreto sotto porta: tuttavia, in questo momento è il centravanti che crea più grattacapi alle difese avversarie. Centrocampo: perché non provare Omeonga al fianco di Veloso e Rigoni, al posto di Bertolacci? Le caratteristiche del giocatore belga, come la velocità, avrebbero potuto dare molto fastidio al reparto mediano rossonero. Infine: Lazovic e Ricci ancora non pervenuti.

Mercoledì sera arriverà il Napoli al Ferraris: come fermare il secondo attacco del campionato con 26 gol? C’è una sola soluzione, già adottata peraltro un anno fa dal Genoa (finì 0-0 con le due occasioni finali mancate da Simeone) e “imitatata” ieri sera dall’Inter al San Paolo: marcature rigide in difesa e a centrocampo, bloccando i triangoli e il palleggio degli azzurri. A proposito: gli uomini di Sarri sono la miglior difesa del campionato, assieme a Roma e Inter, con soli 5 gol incassati e hanno vinto tutte e 5 le gare giocate in trasferta. Considerata la successiva gara domenicale a Ferrara contro la Spal, diretta concorrente del Grifone per la salvezza, Juric si trova in una situazione per niente facile con due gare molto impegnative in quattro giorni. Forse potrebbe trovare la quadratura del cerchio con un moderato turnover: passo e chiudo!

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