Un giustizia sportiva sbagliata e tutta da rifare

Dal caso Izzo gli spunti per una riforma: i candidati alla presidenza Figc Abodi e Tavecchio devono presentare i loro progetti al riguardo

Armando Izzo durante Genoa-Milan 3-0 il 25 ottobre 2016 (Foto Getty Images)

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“È proprio in questo momento che il leone che sta dentro di te deve ruggire. Forza Armando!…”. Io e Alessandro Legnazzi abbiamo scritto questo messaggio di incoraggiamento su Instagram per Izzo, colpito da una giustizia sportiva profondamente ingiusto. Da quanto ha spiegato e straspiegato l’avvocato Antonio De Rensis (clicca qui) non ci sono praticamente prove contro il difensore del Genoa per il caso delle presunte gare “truccate” da alcuni calciatori dell’Avellino: eppure, incredibile dictu per dirla con i nostri padri latini, la Procura Figc ha chiesto sei anni di squalifica per lui e appena sei mesi per gli altri protagonisti della vicenda. Il “Perry Mason” del diritto sportivo ha preso a cuore la difesa del giocatore e ha messo un punto a suo favore come ha affermato ai microfoni di Pianetagenoa1893.net: sono state accolte le sue eccezioni e quelle dei legali dell’Avellino “al fine di garantire il corretto esercizio del diritto di difesa” come ci ha dichiarato. L’udienza slitta quindi al 7 aprile prossimo: c’è dunque qualche speranza che questa ingiustizia verso Izzo possa essere evitata e che il Genoa non subisca un grave danno dall’eventuale squalifica.

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