Sveglia Genoa! C’è la Lazio in Coppa Italia e poi il Crotone

Occorre che la squadra dia segnali di inversione di tendenza dopo la débâcle subita a Cagliari

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Sembrava a Cagliari una giornata positiva…sembrava! Invece, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, è stata una vera e propria débâcle . Il problema non è nell’insufficienza della prestazione o negli errori di un singolo giocatore (leggi Cofie): è un problema collettivo di rendimento e di continuità. Sembra di essere tornati a un anno fa, sempre nel periodo tra dicembre e gennaio, quando il Genoa perse cinque gare consecutive (Carpi, Inter, Bologna, Roma e Sampdoria) inframmezzate dall’incredibile eliminazione subita in casa contro l’Alessandria. Stavolta non sono cinque di fila (Inter, Palermo, Torino, Roma e Cagliari) solo perché c’è stato l’intermezzo vittorioso nel recupero al Ferraris contro la Fiorentina: però la sostanza non cambia. C’è un problema di mentalità: errori clamorosi in fase difensiva soprattutto in occasione del secondo e del terzo gol dei sardi. C’è un inspiegabile crollo verticale dal vantaggio di Simeone, ottenuto con un discreto gioco disputato per mezz’ora dai rossoblù: poi, il nulla, il deserto dei tartari, una mancanza di concentrazione che è stata esiziale per il Grifone. Ha fatto bene capitan Burdisso a richiamare tutta la squadra a una maggiore attenzione e a non avere più le distrazioni mostrate oggi. Rispetto alle quattro precedenti sconfitte, al Sant’Elia c’è stato un black out preoccupante: anche lo stesso Juric lo ha ammesso.

E’ mai possibile che ci sia qualcuno che già pensi che la salvezza sia acquisita e che tutto sia concluso? Mi auguro proprio di no: il Genoa è fermo al palo, bisogna tornare a correre per mettere fieno in cascina, sia per allontanare la zona retrocessione in modo deciso, sia per dare un segnale a tutti che la squadra è viva. Non solo: mercoledì c’è la Coppa Italia con la trasferta contro la Lazio, poi il Crotone in campionato al Ferraris e occorrono vittorie e punti per il morale. Nessuno si deve tirare indietro, per favore: c’è un obiettivo tutto da giocare. Resta purtroppo ancora insoluto il problema del centrocampo: Cataldi ha dimostrato di saper giocare, ma non gli si può chiedere di sostituire Rincon e neppure Veloso, ha altre caratteristiche. Quanto a Cofie, tempo fa aveva mostrato di saper fare coppia con un resta come Veloso: mancando quest’ultimo, ha perso purtroppo smalto, scivolando nella mediocrità. Cercasi dunque centrocampista disperatamente: inutile pensare di trovare un alter ego di Rincon, ogni giocatore ha le sue caratteristiche peculiari. Sarebbe però stato preferibile aver già tra le mani un sostituto già nel momento in cui sarebbe stata certa la sua cessione. Walter Montoya è un esterno che sa anche giocare al centro: sulla carta un giocatore duttile, impiegabile in due ruoli, dunque interessante. Bisognerà ovviamente vedere se si adatterà agli schemi di Juric. Però possiamo parlare anche di prendere Messi o Cristiano Ronaldo: ma se non si ha la convinzione di voler giocare al Genoa, come diceva il professor Scoglio, ogni discorso è vano. Ma la speranza di un miglioramento, come si sa, è l’ultima a morire: passo e chiudo!

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