Ma il Var non è la Sibilla Cumana

Ieri sera si è assistito a un utilizzo discutibile della tecnologia: non si comprende perché l'arbitro Fabbri non abbia visto le immagini, fidandosi di quanto riferito dai suoi colleghi sul gol annullato a Rigoni

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Così non Var. Ieri sera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito in Genoa-Milan a un uso discutibile della tecnologia in campo in occasione del gol prima concesso e poi annullato a Rigoni. L’arbitro Fabbri, su sollecitazione dei rossoneri, ha interrogato i suoi colleghi via radio: ma, e non se ne capisce il motivo, senza andare a guardare le immagini del presunto fuorigioco di Galabinov. Desta già perplessità il fatto che il direttore di gara consulti da solo lo schermo, come una novella Sibilla Cumana (o se preferite: un Oracolo di Delfi) del 2000, senza che le immagini siano trasmesse sugli schermi dello stadio: le desta ancor di più il fatto che abbia ascoltato gli addetti al Var senza prendere visione delle immagini. In questo il calcio dovrebbe prendere esempio dal rugby, dove i filmati riguardanti i casi dubbi sono evidenziati a più riprese sugli schermi: è un elemento di trasparenza e di rispetto verso gli spettatori e serve a far comprendere loro (per quanto possibile) le decisioni arbitrali. E’ un elemento che dovrebbe essere preso in esame da chi di dovere, per migliorare l’uso del Var: sono sempre convinto della sua importanza, ma occorre perfezionare l’uso altrimenti si corre il rischio di ottenere effetti deleteri come quando non esisteva. Spiace che questo pasticciaccio sia accaduto proprio col Genoa: se fosse accaduto a una grande del nostro calcio, ci sarebbero state proteste e, perché no, anche interrogazioni parlamentari con reprimende urbi et orbi. 

La Sibilla Cumana di Michelangelo nella Cappella Sistina (Foto da Wikipedia)
La Sibilla Cumana di Michelangelo nella Cappella Sistina (Foto da Wikipedia)

Detto ciò, ieri sera ho visto un Grifone discreto che ha saputo tener testa al Milan, in una gara comunque non spettacolare. Ciò che è avvenuto negli ultimi 15 minuti ha purtroppo fatto perdere un punto meritato: non sono stati solo i cambi di Ballardini (ma perché Galabinov con lo spento Lapadula?), ma ho notato una squadra a corto di fiato e di aggressività che è stata punita dal Diavolo, al contrario lucido e tonico. In pratica, i rossoblù non hanno ripetuto le performance contro Lazio e Chievo, dove hanno bruciato allo sprint gli avversari. E’ un aspetto che Ballardini dovrebbe curare, in vista della trasferta di domenica sera a Napoli: gli azzurri sono in crisi di risultati, ma sono comunque in lotta per lo scudetto contro la Juventus. C’è comunque un elemento che fa ben sperare: gli uomini di Sarri soffrono molto le squadre schierate col 3-5-2 (scalabile in 5-3-2) e ben blindate nella fase difensiva. Comunque, le due gare da non sbagliare saranno quelle al Ferraris contro la Spal e il recupero contro il Cagliari: due dirette concorrenti per la salvezza. Passo e chiudo!

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